Lucchese - Arezzo: "Gambe, testa e “cojones” per un'impresa che conta. Visto dalla curva, di Paolo Galletti

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Ora che siamo tutti più soli a tifare Arezzo, dopo che Terziani, un grande uomo ed un grandissimo presidente ci ha lasciato,  ci vorrebbe proprio una bella impresa stasera al Porta Elisa di Lucca.

La squadra dell’esordio ha fatto vedere buone cose e qualche pausa, una rotazione dei giocatori che poteva essere più ampia indipendentemente dalle numerose assenze, un Cutolo coi fiocchi e qualche buon movimento di ragazzi come Buglio e Zappella.

Come ovvio c’è da lavorare, ma si sapeva e del resto di tempo ce n’è, visto che l’inizio del campionato è slittato di una settimana. Se basterà, dopo che il caos si va moltiplicando con progressione geometrica per la ricerca ossessiva o del compromesso o della fuga dalle responsabilità. La serie C è in alto mare sebbene a latere delle ciance suilla sproporzione costi/ricavi si pensi ancora di confermare la suddivisione in gironi Est/Ovest/sud, un moltiplicatore di spesa ed un divisore di spettatori... ma si vede che a Firenze la matematica la interpretano a modo loro.

Intanto, come dice La Cava, cerchiamo di centrare il primo successo stagionale, ovvero il passaggio del turno di una competizione che tutti snobbano fino alla fine ma che consente invece di guadagnare posizioni nella griglia della lotteria dei play-off, cosa per niente trascurabile quando non si parte con una corazzata all’assalto della classifica.

Dal Canto e i suoi hanno avuto un'intera settimana per elaborare la prima uscita ufficiale, valutare i singoli e pensare all’insieme.

Davanti ai propri tifosi (mobilitati anche loro dopo la grande paura), la Lucchese affronterà la partita in maniera ben diversa da come ha fatto al Città di Arezzo, quando ha pensato più che altro a difendersi e a distendere una ragnatela densa in mezzo al campo dove i nostri sono progressivamente a morire di inedia un  po’ per progressiva perdita di lucidità, un po’ per mancanza di fantasia e di personalità.

Vero che domenica in mezzo mancavano pedine importanti e che al Porta Elisa almeno Serrotti e Tassi dovrebbero essere della partita, ma i “ragazzotti” devono calarsi presto nella parte chè la serie C  è una categoria dove non si aspetta nessuno e si dà poco tempo per ragionare e dedicarsi all’estetica.

Gambe, testa e “cojones” sono ingredienti imprescindibili. Vedremo se anche in trasferta si riuscirà ad applicare quell’interessante propensione alla pressione alta sul portatore di palla che  è stata tra le cose migliori sette giorni fa,  ma soprattutto vedremo come la squadra saprà organizzare la fase “difendente” davanti ad un avversario che sarà, presumibilmente e come detto, ben più propositivo.

Insomma, un banco di prova significativo per questo Arezzo giovane che deve ancora scoprire anche ai propri occhi di quale pasta sia fatto. Si attendono buone nuove , con immutata passione, senza critiche preconcette e  con l’ottimismo della ragione, ma anche senza fideistico abbandono. Forza ragazzi! Conquistateci!

 

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.