Arezzo, è arrivata l'ora di dimostrare se siamo rinati
Esame importante per l’Arezzo contro l’Alessandria. Gli amaranto di Di Donato chiamati a confermare quantomeno la grande volontà messa in campo nel derby di Siena e far vedere anche qualcosa di meglio in fatto di gioco, ora che il 3-5-2 pare divenuto una convinzione
più che un ripiego.
L’avversario è di quelli di lusso. Il presidente alessandrino De Masi, dopo due stagioni passate a riprendere fiato finanziario dai pesanti esborsi che non sono serviti a conquistare la B negli anni dei Gonzalez e Fischnaller, ha deciso di riprovarci. La squadra grigia ha ingaggiato gente d’esperienza e di valore come Cosenza, Eusepi, Arrighini, Chiarello. In panchina Scazzola, reduce dalla bella e sfortunata stagione di Cuneo (come giocano le sue squadre ne abbiamo fatto esperienza la scorsa stagione con i biancorossi che ci strapparono 4 punti su 6) . L’Alessandria è partita molto bene in campionato e al momento occupa la terza posizione dietro l’inarrivabile Monza e la sorpresa Renate. Al “Città di Arezzo” mancherà Arrighini per squalifica, ma le alternative non mancano ai nostri avversari.
L’Arezzo sarà ancora incerottato, giacchè ai lungodegenti Dell’Agnello, Burzigotti e Picchi, si aggiungono i dubbi su Belloni, Borghini (ancora in rodaggio) e Pissardo. Se mancherà il numero uno scuola Inter, rivedremo in porta l’ex Cagliari Daga, sperando che sia più attento che con la Juventus B quando certe uscite fecero venire i capelli bianchi a parecchi. In difesa scalpita Baldan dopo il positivo rientro di Siena, ma il mister deciderà dopo la rifinitura se scalare Luciani a esterno di centrocampo reintroducendo nell’undici iniziale l’ex Arzachena. In mezzo al campo,assente Rolando per squalifica, confermati Foglia e Tassi e ballottaggio tra Benucci e Volpicelli (magari faranno un tempo per uno). In attacco al fianco di Nello Capitano rientra Gori ed è un bene, giacchè né Cheddira né Mesina sembrano in grado di reggere la categoria.
Orario di inizio 20.45. Speriamo in un'affluenza degna di una partita di cartello e giusta per riconoscere alla squadra i meriti di una domenica che solo un quarto d’ora di stravaganze arbitrali ha evitato che fosse di meritata festa. Ma il campionato non si ferma e la classifica ancora piange. Se siamo rinati, dimostriamolo.
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