Arezzo eliminato in Coppa. Solo sfortuna?

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La partita contro il Foligno è risultata deprimente, sotto il profilo del risultato ma soprattutto dal punto di vista dell'approccio al match. Un disastro tattico, una squadra messa in campo in maniera molto approssimativa, poco coordinamento tra i reparti, scarsa intesa tra i giocatori.

Il problema vero è che la musica, rispetto allo scorso campionato, è la stessa. Sembra che lo psicodramma che ci è costato la retrocessione sia sempre stabilmente in scena. L'allenatore Mariotti a fine partita si è lamentato dell'arbitro e della sfortuna, la solita litania dei suoi colleghi nello scorso campionato, la colpa è sempre di qualcun altro. Che sia chiaro, l'Arezzo alla fine avrebbe anche potuto pareggiare, resta il fatto che il rendimento della squadra è stato abbondantemente al di sotto delle aspettative. Se c'è una cosa che va riconosciuta a questa proprietà è la continuità dei risultati, il problema è che sono negativi, l'incubo continua, seguire l'Arezzo è diventato una missione per tifosi ardimentosi. Quale sarà la ricompensa terrena dopo aver sopportato questa sfilza di sofferenze? Ci daranno lo scivolo per andare in pensione anticipata? Ci suonerà il campanello Monica Bellucci? Restiamo in fremente attesa che Muzzi-De Vito-Selvaggio ne azzecchino almeno una, nel frattempo mi piacerebbe capire il reale significato delle parole dell'ingegner Fabio Gentile, pronunciate venerdì scorso durante la presentazione della squadra e delle maglie: "siamo qui per costruire qualcosa di importante, contro tutto e contro tutti...". Che avrà voluto dire? È aperto il dibattito.