Piscine e palestre, tiro con l'arco, zumba, mascherine: le nuove regole per lo sport in sicurezza

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Il punto alla luce del nuovo DPCM. Le Faq più frequenti. Il CSI aretino si mette ancora a disposizione per fare chiarezza a sportivi e società

Innanzitutto, deve essere appurato il punto 5 delle FAQ, ovvero cosa si intende per palestra. Il termine indica qualunque locale attrezzato per praticare sport al chiuso (indoor), sia individuali che di squadra. Ecco alcuni esempi:

Tiro con l’arco all’interno di una struttura chiusa? ...Palestra.

Praticare zumba dentro ad un locale attrezzato?...Palestra.

Ed ecco, quindi, cosa dice in merito il protocollo, nel dettaglio: “per evitare spostamenti inutili e assembramenti in attesa, si rende obbligatorio per ogni struttura individuare il numero massimo di ingressi e conseguentemente vietare l’ingresso di ulteriori clienti una volta raggiunto il numero massimo. Per calcolare il numero massimo di persone che possono essere presenti in contemporanea nella struttura (compreso il personale in servizio) bisogna prevedere uno spazio di 12 metri quadrati per persona. Tale numero va indicato su un cartello affisso obbligatoriamente all'entrata della struttura. Per quanto riguarda attività e corsi di gruppo, il numero massimo è di 5 metri quadrati per partecipante. Invece, per le attività svolte all’interno di piscine, va garantito uno spazio minimo di 7 metri quadri per persona presente”.

Nel caso in cui l’attività motoria sia svolta da un minore o da un adulto che necessita di assistenza, l’accesso alla struttura è limitato a un solo accompagnatore.

E per quanto riguarda la mascherina? “È obbligatorio indossarla in qualsiasi momento all’interno della struttura, ad eccezione di quando si svolge attività fisica sul posto”. Per esempio: se ci si sposta da una postazione di allenamento a un’altra all’interno della palestra, il dispositivo va sempre indossato durante questi spostamenti.

Ovviamente è obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante.

Come durante l’attività fisica è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 metri.

E negli spogliatoi come funziona? Gli operatori del centro sportivo dovranno prevedere l’accesso contingentato a spogliatoi, docce e servizi igienici, evitando “l’uso di applicativi comuni (ad esempio il phon) che al bisogno dovranno essere portati da casa”. In queste aree deve essere comunque assicurato il distanziamento.

Inoltre, dove possibile, si dovrà arrivare in struttura già vestiti in maniera idonea all’attività, o in modo tale da utilizzare spazi comuni solo per cambi di indumenti minimi o che richiedano tempi ridotti, riponendo il tutto in appositi contenitori sigillanti. Una volta rientrati a casa, tali indumenti devono essere lavati separatamente dagli altri abiti. Appare scontato come sia vietato condividere effetti personali, come borracce o attrezzi.

Infine, oltre alle norme di comportamento il nuovo protocollo dedica particolare attenzione all’implementazione della raccolta dati: “è obbligatorio l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che consentano la possibilità di tracciare l’accesso alle strutture”. Come anche soluzioni che consentiranno di “regolamentare l’accesso con appuntamenti prenotabili in anticipo per evitare il rischio di assembramenti”.

Le strutture con una capienza inferiore a 50 persone sono esentate, “ma resta fermo l‘obbligo di prenotazione della lezione in anticipo e registrazione su registro cartaceo”.

Per le piscine si aggiungono ulteriori disposizioni. Percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita, accesso agli impianti esclusivamente tramite prenotazione, aree spogliatoi e docce con distanziamento di almeno 1 metro, indumenti e oggetti personali riposti in una borsa personale, anche se depositati negli armadietti. Il gestore, infine, può disporre il divieto di accesso alle docce, invitando gli utenti a cambiare soltanto il costume bagnato e asciugare velocemente i capelli.

Il Centro Sportivo Italiano aretino e il presidente Lorenzo Bernardini restano a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.

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