Rave party, in campo anche la Misericordia di Arezzo

. Inserito in Sanità

Su attivazione del 118 la Misericordia di Arezzo s’è messa subito a disposizione per l’assistenza sanitaria alle operazioni di 'sgombero' del Rave Party clandestino all’Alpe di Poti.

D’accordo, solitamente non inseguiamo la pura cronaca. Avevamo già fatto eccezione a fine anno con l’episodio dei due neonati Covid positivi dimessi dall’ospedale, un fatto peraltro di per sé benaugurale. Ma non era finita: le soglie del nuovo anno si sono presentate con la notizia di un grande rave-party – ovviamente non autorizzato – alle porte di Arezzo, sull’Alpe di Poti, praticamente nell’area agli aretini ben nota dell’ex Fonte Mura-acque minerali. E certo che, pur astenendoci da commenti in merito, centinaia di persone festeggianti (il primo avviso parlava di almeno 500) dentro quel che in definitiva può essere considerato uno stanzone, è qualcosa che in questo momento non può proprio suonare come normale! Così, con la decisione delle autorità per lo sgombero, nel primo mattino del primo giorno dell’anno nuovo siamo stati attivati tramite l’Asl 118 e, trovato l’equipaggio che volontariamente ha accettato l’incarico, ci siamo recati con nostra ambulanza d’emergenza insieme all’auto medica 118 nella zona del rave-party. Dunque la nostra partecipazione alle operazioni che sono seguite è consistita nell’offrire assistenza sanitaria direttamente sul posto in caso di necessità, collaborando in tal senso con le moltissime forze dell'ordine presenti. In definitiva però non ce n’è stato bisogno, se si eccettua l’attesa vigile e la sorveglianza socio-sanitaria che comunque in casi del genere costituiscono un importante fattore di rassicurazione per tutti. L’operazione infatti si è svolta senza alcun incidente, in maniera del tutto pacifica, anche se ha richiesto molte ore di presenza sul posto e un ingente dispiegamento di forze dell’ordine di tutte le divise. Non ci resta che sperare in meglio per il futuro.

Tags: Misericordia Misericordia di Arezzo Rave party Alpe di Poti

Romano Barluzzi

Romano Barluzzi

Highlander dalle molte vite, tra cui ne spiccano due - da tecnico sociosanitario e da istruttore subacqueo - coltivo con inguaribile curiosità la passione per i mestieri più a rischio d'estinguersi, perciò mi ostino a fare il giornalista.