Vaccino Moderna ad Arezzo, le prime dosi agli operatori del 118 Ar24Tv/Foto

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Anche nel capoluogo iniziano le vaccinazioni con il siero di Moderna. Antonio D'Urso, dg Asl Tse: "Il programma vaccinale è condizionato dalla disponibilità a livello nazionale". Simona Dei: "Il personale viene a chiederci il vaccino"

Sono state somministrate stamattina nella nuova struttura esterna al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Donato le prime vaccinazioni con il Moderna. Le dosi sono riservate agli operatori del 118, sia quelli delle associazioni di volontariato che quelli dell'Asl. I beneficiari potenziali sono 2.140: 773 ad Arezzo, 712 a Grosseto e 655 a Siena. Questa settimana saranno sottoposti a vaccinazione in 1.085 nelle tre province (390 nell'aretino, 360 nel grossetano e 330 nel senese).

La priorità è stata assegnata ai volontari. "È una scelta della Regione Toscana che condividiamo", ha detto il direttore generale della Sud Est D'Urso.

"Gli operatori dell'emergenza e urgenza garantiscono un servizio essenziale e devono essere protetti e messi nelle migliori condizioni possibili per prestare la loro assistenza. La 'macchina' delle vaccinazioni ha quindi da oggi un nuovo ingranaggio. Proseguono infatti le somministrazioni del richiamo che sono iniziate ieri e andremo avanti con le prime dosi. Contiamo di arrivare, appena il flusso dei rifornimenti lo consentirà, alla vaccinazione di massa".

Massimo Mandò, direttore del 118, ha provveduto all'allestimento della struttura esterna al Pronto Soccorso: "La Regione ci ha chiesto di organizzarci e noi l'abbiamo fatto subito: la tenda è quasi un nostro luogo naturale di lavoro". Presente anche la direttrice sanitaria della Asl Tse, Simona Dei: "Il Moderna è il secondo tipo di vaccino che viene utilizzato nell'Azienda sanitaria locale Toscana sud est. L'efficacia è considerata sostanzialmente identica allo Pfizer e lo stesso vale per i possibili effetti collaterali. Entrambi hanno l'Rna messaggero quale componente principale e usano lo stesso meccanismo di azione. La principale differenza è quindi data dalle modalità di conservazione".

Al Moderna non servono temperature come quelle necessarie per lo Pfizer, che ha bisogno di frigoriferi capaci di arrivare a -75°: al secondo vaccino bastano -20°. Inoltre il Moderna viene somministrato in due dosi a distanza di 28 giorni l'una dall'altra; nel caso dello Pfizer, l'intervallo temporale è di 21 giorni. La protezione scatterà per Pfizer e per Moderna rispettivamente sette e 14 giorni dopo l'iniezione del richiamo.

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Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.