Mamma, arrivano i Celti! Dal sole padano al sole pagano: quando il patrocinio diventa una contraddizione

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Per l'Assessore/Senatrice Tiziana Nisini e il consigliere Bardelli la festa dei Celti pagani al Parco Pertini val bene un patrocinio. È solo folclore?

Migliaia di tribù che si combattevano senza sosta e che consideravano l'onore come un tesoro inestimabile, da difendere a qualsiasi prezzo.

I Celti abitavano capanne nel nord Europa, erano nomadi, allevatori, bravi a lavorare il ferro, numero sterminato, aspetto feroce, corpo gigantesco e consuetudini barbare.

Agli occhi dei ben più civili greci e romani, le orde clamanti di guerrieri celti che invadevano dalle Alpi i grandi stati del Mediterraneo, mogli, figli, carri e bestiame al seguito, parvero un incubo che incise profondamente nell'inconscio collettivo.

Erano guerrieri senza tattica, prediligevano il corpo a corpo, collezionavano le teste degli avversari; tuttavia le loro spade erano piccole, così come gli scudi e in battaglia, contro eserciti organizzati come quelli dei romani, erano destinati alla sconfitta.

Avevano 374 divinità e i Druidi erano il centro della religione celtica, capi tribù col falcetto in mano che praticavano rituali, propugnavano un forte sentimento anti romano e non pagavano le tasse. 

Questi gentiluomini, i loro usi, costumi, tradizioni culinarie annesse, sono celebrati ad Arezzo in questi giorni dal Celtic Festival, organizzato dall'"Associazione Culturale Cerchio delle Antiche Vie", che ha in Mauro Melis detto "Merlino" il suo gran sacerdote "druidico-wicca" e che, come si legge nel sito ufficiale, pratica il paganesimo, sostenuto anche attraverso l’iniziativa del Parco Pertini. 

Non scomodiamo la libertà di religione, sancita costituzionalmente e nemmeno la valenza folcloristica e rievocativa del festival, quanto il sostegno che l'Amministrazione comunale di Arezzo, con l’Assessore/Senatrice Nisini e il consigliere Bardelli primi promotori, ha concesso a questo evento.

Tenuto conto che il regolamento del Comune di Arezzo definisce il patrocinio "una forma di apprezzamento dell'Amministrazione e di adesione simbolica ad iniziative di terzi", a molti appare contraddittorio che l'amministrazione di destra, intransigente sul tema della difesa dei valori della cristianità, sostenga l’iniziativa "pagana". Se poi tutto è "patrocinabile", purchè porti gente ad Arezzo, allora andrebbe riscritto qualche articolo del regolamento comunale su tali concessioni.

Lunga vita ai barbari Celti, certo, ma da oggi, patrocinio a tutti?

Arezzo24

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