Tragedia della Sr71, il cordoglio arriva in Consiglio comunale: un minuto di silenzio in memoria di Linda

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Le interrogazioni in Consiglio Comunale di Arezzo, che si è aperto con un minuto di silenzio in memoria della dipendente comunale scomparsa a causa dell’incidente avvenuto sulla strada regionale 71

Grande commozione in apertura di seduta del Consiglio Comunale, quando l’assessore Giovanna Carlettini ha ricordato la dipendente comunale Linda Cecconi, quarantenne impiegata allo sportello unico del Comune di Arezzo, scomparsa a seguito dell’incidente stradale di mercoledì 26 ottobre lungo la strada regionale 71: “una giovane donna e una giovane mamma, gentile, competente e amata dai colleghi. Una tragedia che ci lascia senza parole e con una profonda ferita”. L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio.

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Michele Menchetti e ha riguardato le disinfestazioni contro le zanzare effettuate nei pressi dell’ospedale a seguito dei casi dengue riscontrati a più riprese nei mesi scorsi. Menchetti ha lamentato “le pesanti misure, limitative della libertà di movimento e invasive della proprietà privata, che hanno accompagnato le operazioni di disinfestazione. Questa interrogazione replica una precedente dello stesso tenore a cui è stata data risposta di natura tecnica da un dirigente, mentre noi ne vogliamo una politica dal sindaco o dall’assessore Sacchetti. Tra l’altro, nella risposta ottenuta, rileviamo che i prodotti utilizzati contengono sostanze che non lasciano affatto tranquilli e che potremo, anzi, definire pericolose per la salute pubblica”.

Per l’assessore Marco Sacchetti, “quando emergono casi di virus dengue, scatta un protocollo che risponde a un piano di prevenzione nazionale. Quest’ultimo sancisce le regole di approccio a tale tipo di problematica. Di conseguenza, riscontrata la presenza della zanzara, l’Asl ha imposto al Comune di applicare le specifiche disposizioni. Per quanto riguarda l’azione ‘ordinaria’ di contenimento delle zanzare, fatta nel corso di ogni stagione, stiamo attivando procedure che siano efficaci e con l’utilizzo di sostanze non impattanti per la salute”.

Marco Donati è tornato sul progetto di multi-utility toscana nell’ambito del quale “Arezzo sta assumendo una posizione attendista dove non si capisce bene la strategia. Nel frattempo, Consiag, che controlla Estra, è già entrata nella multi-utility. Al punto in cui siamo arrivati, rischiamo di essere o l’anello debole del progetto o di non farvi parte. In quest’ultimo caso, conteremmo sempre meno. Non ne faccio una questione di responsabilità riconducibile a una sola parte politica, voglio capire se c’è o meno un orizzonte da parte di questa amministrazione che coinvolga, magari, l’intera gestione del sistema delle partecipate”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato come questa idea “parta innanzitutto con 20 anni di ritardo. Al di là di questa premessa, il vero succo della questione è legato al particolare momento storico che stiamo vivendo, con uno dei servizi, il gas, sotto tiro. Mettere in piedi, oggi, un sistema di commercializzazione di questo bene primario è molto rischioso e credo che sarebbe opportuno rimandarlo a dopo il superamento dell’attuale congiuntura. Ho palesato questa mia opinione al sindaco di Firenze. C’è anche un secondo aspetto: per come è concepito lo statuto di Estra, la combinazione tra un quorum importante del 75% necessario per approvare le decisioni strategiche e la quota di Arezzo di poco superiore al 25% comporta che la nostra città gode di una sorta di golden share. Se Estra si diluisse in una società più grande, le collettività aretina perderebbe la prerogativa di condizionare le suddette scelte. Questo è un punto dirimente che abbiamo sollevato: come garantire il mantenimento della governance in capo alla parte pubblica? E per ora, al di là del delinearsi di una centralità fiorentina, la situazione resta fluida e le soluzioni non appaiono molto chiare. Se dovremo prendere una decisione in merito alla multi-utility, quale che sia, l’aula consiliare sarà certamente coinvolta”.

Ancora Michele Menchetti è tornato sulla vicenda personale, e ultra-decennale, dell’ambulante “impedito a esercitare il costituzionale diritto al lavoro e costretto a chiudere la sua attività dopo un’estenuante catena di esposti, a seguito di concessioni revocate, multe, vittorie e sconfitte dinanzi ai tribunali amministrativi. È stato giusto tutto questo, non è il caso di compiere una verifica delle concessioni in atto e di chiedersi se le strutture concesse agli ambulanti siano delle misure adeguate”?

Valentina Sileno ha chiesto quali misure straordinarie il Comune di Arezzo intende adottare per fare fronte alla spesa di elettricità che si profila per i prossimi mesi e quali politiche di efficienza energetica sono in cantiere per il breve, medio e lungo periodo.

Analoga interrogazione è stata presentata da Luciano Ralli: “se c’è un piano di questo tipo, può essere già preventivata la quota di risparmio che verrà ottenuta”?

L’assessore Marco Sacchetti: “sul lungo periodo ci sono le previsioni del Paesc e se guardiamo all’orizzonte del 2028, contiamo che i consumi termici del patrimonio immobiliare comunale possano diminuire del 10/12% e quelli elettrici del 18%. Poi ci sono le comunità energetiche sulle quali crediamo, partendo proprio ‘dal basso’, dalla comunità prima che dall’energia e credo ci siano condizioni congiunturali favorevoli. Per quanto riguarda l’azione nel breve termine, pensiamo di mettere in atto una serie di interventi: ritardo nell’accensione e spengimento anticipato della pubblica illuminazione. Stiamo ragionando su ipotesi che si basano sul costo attuale dell’energia elettrica, se questo dovesse diminuire nel 2023, come sembra profilarsi e come auspichiamo, rivedremo eventualmente le misure. Consideriamo che ogni ora al giorno in meno di lampioni accesi porta a circa 100.000 euro di risparmio annuali. Poi prevediamo lo spengimento a mezzanotte dei parchi pubblici recintati, lo smart working il venerdì per una parte dei dipendenti pubblici, quelli meno ‘esposti’ al servizio di front office, il co-working, ovvero l’utilizzo di meno stanze accorpando i dipendenti stessi, la loro sensibilizzazione sui corretti comportamenti da seguire. Al di là della quantificazione effettiva delle cifre risparmiate, credo sia giusto che la pubblica amministrazione dia il giusto esempio”.

Donato Caporali ha ricordato “le 168 firme raccolte dagli abitanti di Puglia per il ripristino delle corse di autobus del trasporto urbano. Quali azioni ha intrapreso l’amministrazione comunale per risolvere il problema? In questa frazione, inoltre, non esistono un’area attrezzata per i bambini e un parcheggio pubblico”.

L’assessore Alessandro Casi: “abbiamo inserito una corsa al mattino dedicata al servizio scolastico verso il centro e c’è la volontà di fare transitare i mezzi nella parte alta di Puglia. Una richiesta in tal senso è stata inviata ad Autolinee Toscane, che ha convenuto con questa soluzione, serve un po’ di tempo per mettere a punto gli incastri di orario. Sono fiducioso”.

Alessandro Caneschi ha portato all’attenzione la vicenda del parcheggio di Indicatore dove il Comune risulta inadempiente rispetto agli impegni assunti, come la realizzazione di opere per migliorare la sua fruibilità specie nei mesi invernali quando l’acqua piovana non viene adeguatamente smaltita. “L’area, dal 17 ottobre, non è più fruibile perché i proprietari hanno iniziato alcuni lavori per garantirne il loro utilizzo esclusivo. Consideriamo che quello è uno spazio da sempre sfruttato dai familiari che vanno a recuperare i bambini alla scuola della frazione”.

Valentina Vaccari ha presentato due interrogazioni che hanno toccato temi sociali partendo dal recente rapporto Caritas che denuncia una situazione di difficoltà diffusa oramai anche fra i 40enni: con la prima è stato chiesto quali interventi siano in cantiere per aiutare le famiglie in difficoltà e per prevenire la povertà, dalle politiche sulla casa alla garanzia del diritto allo studio. Con la seconda, Vaccari è tornata sugli aumenti del servizio mensa chiedendone i motivi. “Dal giugno 2021 l’aumento registrato è del 30% e le modalità di acquisto dei ticket sono cambiate diventando burocratizzate e poco rispettose per l’utente vista la rigidità degli orari nell’ambito dei quali può andare materialmente a prenderli. Perché non è stato previsto uno specifico fondo a ristoro e compensazione dei prevedibili aumenti di prezzo del servizio? Perché non sono state prese adeguatamente in considerazione le soglie Isee? Perché non si attivano sconti per le famiglie numerose”?

Andrea Gallorini ha messo in evidenza le condizioni del monumento ai caduti di Staggiano che versa in uno stato di abbandono, con una base danneggiata e una stele con rilevanti segni del tempo. “Ricorda le vittime delle due guerre mondiali e della barbarie nazi-fascista. Occorre restituire al manufatto il decoro e la dignità che merita”.

L’assessore Alessandro Casi: “siamo consapevoli che questi monumenti rappresentano la collettività e verso di essi manifestiamo la necessaria attenzione. A riprova di quanto dico, cito una maestà a Palazzo del Pero, oggetto di uno specifico progetto che beneficerà di fondi del Pnrr. Il monumento a Staggiano richiede un intervento più semplice rispetto alla maestà citata ed è nostra intenzione programmarlo”.

Luciano Ralli: “nelle ultime settimane sono stati segnalati diversi furti in appartamenti, dalla Chiassa alla Marchionna. La classifica del Sole 24Ore sulla criminalità delle città italiane ci colloca al 32° posto per i furti nei negozi, al 30° per i reati legati alla droga, al 21° per i furti informatici. Sappiamo che l’amministrazione comunale non è responsabile, ma chiedo se a fronte di questi fenomeni abbia messo in serbo specifiche iniziative”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “di sicuro non ci sono cali di attenzione. Il fenomeno è riconducibile al cosiddetto ‘passaggio di bande’ che individuano la zona giusta per compiere i loro reati e muoversi poi al meglio da un punto di vista logistico. È in programma un aggiornamento delle telecamere che andranno a supporto di carabinieri e polizia di stato e un incremento progressivo del personale della polizia municipale per riuscire a organizzare un quarto turno e coprire così il territorio anche con i nostri agenti 24 ore su 24”.

Andrea Gallorini ha ricordato la vicenda del cinema Eden evolutasi fino alla recente campagna di raccolta fondi lanciata dalla proprietà per scongiurare la chiusura. “Che parte ricoprirà l’amministrazione comunale in questo tentativo di salvataggio”?

Egiziano Andreani ha ricordato come “il parco della zona San Donato venga utilizzato sia per divertimento che per socializzazione e relax ma proprio questo suo uso diffuso, incrementatosi a seguito delle nuove abitudini imposte dalla pandemia, ha di fatto comportato l’usura del manto erboso e delle aree ludiche. Negli ultimi mesi sono state riqualificati alcuni parchi, da via Pisacane al parco Ducci. Per quello del quartiere di San Donato sono stati fatti sopralluoghi per valutarne lo stato, ci sono risorse economiche per eventuali interventi di manutenzione”?

L’assessore Alessandro Casi: “sono stati messi a bilancio 180.000 euro per le aree verdi, una delle priorità riguarda il parco citato dall’interrogante che verrà riqualificato con nuovi arredi e nuovi giochi inclusivi. Previsione temporale degli interventi: a cavallo di 2022 e 2023”.

Donato Caporali: “la zona sud di Arezzo registra ancora problemi legati all’emissione di cattivi odori dall’impianto di San Zeno, causati dai rifiuti smaltiti. Considerando che il flusso di rifiuti anche extra-aretini in futuro aumenterà, i cittadini chiedono rassicurazioni”.

L’assessore Marco Sacchetti: “per sgomberare il campo da un equivoco, devo sottolineare che non ci sono connessioni tra termovalorizzatore e odori perché questi ultimi hanno natura organica e non indifferenziata come i rifiuti che vi vengono inceneriti. Nel periodo estivo, abbiamo stoccato a San Zeno rifiuti organici provenienti dalla costa grossetana, di conseguenza con molti scarti di pesce. I mezzi di trasporto arrivavano ad Arezzo dopo un viaggio sotto 40 gradi e possiamo immaginarne le conseguenze. D’altronde siamo in un ambito e dobbiamo farci carico di un principio di sussidiarietà. Al di là di questo caso specifico, la provenienza degli odori è tuttavia molteplice, non riconducibile necessariamente all’impianto di San Zeno. Aisa impianti è comunque allertata e la settimana prossima ci sarà un incontro con Arpat per pianificare i controlli”.

Ancora Donato Caporali ha chiesto se c’è l’intenzione di implementare la mobilità ciclo-pedonale, anche tramite finanziamenti pubblici previsti per questo tipo di infrastrutture. In particolare, da Giovi alla Chiassa Superiore passando per Tregozzano. Esiste la richiesta di un simile itinerario ciclo-turistico accompagnata da numerose firme.

L’assessore Alessandro Casi: “abbiamo intenzione di procedere lungo questa direzione, la tempistica è ancora di difficile previsione”.

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