Educazione e minori, dal Governo 15 milioni per i comuni. Tanti: "Arezzo c'è e partecipa all'avviso"

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Il vicesindaco aretino Lucia Tanti: "Il Comune capofila di un percorso di co-progettazione con terzo settore, volontariato e privato sociale. Tante risorse in ballo, puntiamo al massimo. Con la fondazione viaggeremo ancora più spediti"

Il Comune di Arezzo partecipa all'avviso pubblico emanato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche per la famiglia che prevede la destinazione di 15 milioni di euro ai comuni per finanziare progetti volti a contrastare la povertà educativa e implementare le opportunità culturali dei minori.

"Un'occasione da non farci sfuggire", dichiara il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Tanti, "e per questo ci poniamo, come ente pubblico, in cima a una filiera che intende coinvolgere terzo settore, volontariato e privato sociale su temi come il sostegno alle famiglie e alle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali delle persone di minore età e il rispetto delle differenze".

Concretamente l'avviso si articola in tre aree tematiche. Il Comune parteciperà con altrettanti progetti, uno per ciascuna. Ancora Lucia Tanti: "Faremo arrivare ad Arezzo risorse che oscilleranno in una forbice compresa tra i 150.000 euro e il milione. Punteremo ovviamente al massimo". Questo perché le singole proposte progettuali potranno ottenere un finanziamento tra i 50mila e i 350mila euro.

Quali sono le aree tematiche? "Famiglia come risorsa" riguarda modelli di benessere familiare basati sulla cura e la socializzazione dei minorenni, l'educazione di bambini e giovani anche con fragilità o appartenenti a fasce sociali svantaggiate. "Relazione e inclusione" mira alla crescita individuale dei bambini e degli adolescenti in vista della maturazione di una consapevolezza di cittadinanza attiva; infine "Cultura, arte e ambiente" punta alla fruizione della bellezza, del patrimonio materiale e immateriale del territorio, con un'offerta di iniziative educative e ludiche che coinvolgano dalle biblioteche ai musei, dai teatri ai monumenti, dai cinema ai siti archeologici.

"Ci sembrano ambiti di grande impatto sociale sia sui diretti destinatari che sulla comunità di riferimento", conclude il vicesindaco. "Per questo la Giunta ha dato mandato ai Servizi Sociali di attivare un percorso di co-progettazione con i soggetti che sopra ricordavo".

"Un processo che stimola un'ulteriore riflessione: il Comune esprime con grande autorevolezza un ruolo di 'progettista', per dare un disegno e un perimetro futuro a una città solidale e attenta ai bisogni, un ruolo di intercettatore di fondi, in ultima analisi di capofila. In questo momento, dobbiamo mettere insieme gli altri soggetti partendo dall'inizio. Cosa diversa sarebbe se disponessimo di una fondazione sui servizi socioeducativi. Avremmo già tutti attorno a un tavolo e ogni fase propedeutica sarebbe alle spalle. Ecco svelata l'autentica ratio di quell'idea: la fondazione come luogo deputato e predisposto per questo genere di occasioni, per viaggiare ancora più spediti quando è in ballo il destino di Arezzo".

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