Saracino, Ghinelli proroga gli organi dei Quartieri: è polemica

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"È legittima la decisione del sindaco?", si chiedono i consiglierei comunali Francesco Romizi e Angiolo Agnolucci. Il rettore del Quartiere di Porta Sant'Andrea sul provvedimento del primo cittadino aretino: "Non riesco a comprendere le motivazioni. Totale disaccordo"

Romizi e Agnolucci: "Dunque il sindaco ha deciso con un proprio atto, che andrebbe definito d'imperio, la proroga degli organi sociali dei Quartieri della Giostra: i soci non potranno riunirsi in assemblea se non quando la situazione sanitaria lo consentirà. E comunque non prima del 31 ottobre".

"Il sindaco è entrato a piedi pari nella vita di quelle che sono, a tutti gli effetti, associazioni private. Ma più che nel suo significato giuridico, con Ghinelli 'privato' va inteso come il participio passato del verbo transitivo. Ovvero: i Quartieri della Giostra sono stati letteralmente 'privati' della loro autonomia statutaria. È legittimo tutto questo?

Crediamo invece che ogni Quartiere debba essere libero di decidere se riunirsi o meno, ovviamente nel rispetto delle norme attuali di contenimento della pandemia".

"Con estremo dispiacere ho appreso, tramite il decreto comunale n. 3 del 13/01/2021 a firma del sindaco della città di Arezzo, che gli organi sociali dei Quartieri della Giostra, compreso quello da me rappresentato, saranno prorogati fino al 31 ottobre 2021": questo il commento di Maurizio Carboni, rettore di Porta Sant'Andrea, sulla decisione di Alessandro Ghinelli che di fatto nega al Quartiere biancoverde di attivare la macchina elettorale entro febbraio 2021 per il rinnovo delle cariche, come da statuto.

"Non riesco a comprendere quali motivazioni possano essere state da traino per arrivare a questo", continua Carboni. "Obbligare dirigenti volontari, le cui cariche sono di fatto decadute nel 2020, a continuare un percorso dirigenziale senza passare dalle urne non lo ritengo corretto. Nelle due riunioni della Consulta dei Quartieri che si sono tenute nel periodo natalizio ho spiegato le motivazioni forti ed oggettive per cui, secondo me e visto il tragico momento di pandemia, bisognava terminare naturalmente i mandati e far sì che gli stessi potessero rinnovarsi passando regolarmente dall'assemblea in presenza, con precauzioni ed accorgimenti, così come fanno anche altre associazioni federali sportive - vedi quella arbitrale - ben più partecipate delle nostre.

Mi sono anche attivato consultandomi con un noto studio legale di Arezzo per la fattibilità di quanto detto e lo stesso ufficio ha espresso parere favorevole, riconducendo le riunioni e le assemblee analogamente alle 'riunioni private' contemplate nell'ultimo Dpcm del 03/12/2020, che le sconsiglia e quindi conseguentemente non le vieta. Così come ho trovato disponibilità per un'ampia sala congressi di un hotel aretino, opzionando persino una data a fine gennaio.

Nel ribadire il mio più totale disaccordo con il decreto del sindaco, riunirò il consiglio direttivo la prossima settimana e analizzeremo a fondo la questione prendendo la decisione che riterremo più opportuna, con particolare riferimento al fondamento giuridico dell'atto, magari allargando anche il confronto con altri organi preposti e competenti in materia.

Il futuro dei Quartieri per l'anno 2021, inoltre, è preoccupante: senza un forte aiuto da parte dell'amministrazione comunale le spese fisse che riguardano la gestione di sedi storiche, musei, scuderie e mantenimento dei cavalli potrebbero essere difficilmente evase. Di certo non mancherà il mio più totale impegno nell'onorare il mandato consiliare, fin quando durerà".

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