Esiste ancora quella “gente toscana” di cui parlava Curzio Malaparte?

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All’indomani delle elezioni regionali ho scritto che “la Toscana è rimasta Toscana”, a significare che la nostra regione, nel bene o nel male, secondo i punti di vista, si conferma nella sua storia

Una storia ricca, piena di sorprese e che, specialmente nelle contese politiche, sanguigne ma mai distruttive, ricalcava la memoria delle lotte tra guelfi e ghibellini.
Col passare del tempo questa tradizione si è persa e nel mentre prendevano campo la violenza verbale e le carnevalate di mille buffoni, si incrinava il rapporto tra politica e le persone. Un distacco che negli anni è diventato un baratro e sempre più spesso, chi sta dalla parte del potere, non avverte i problemi che assillano la gente comune. Non sente le sofferenze, stenta a credere che ci siano famiglie che non arrivano alla fine del mese, che ci sono artigiani e professionisti che lavorano 12 ore al giorno e nondimeno sono tormentati da un fisco crudele, non perché pagare le tasse non sia giusto, ma perché non è possibile che tributi e balzelli si mangino il 50% del reddito. Potrei continuare parlando di una sanità che, seppur migliore mille volte di quella di altre regioni, patisce ritardi e burocrazie. Potrei parlare di scuole che aspettano da troppo tempo interventi. Potrei parlare di due Toscane: quella interna e quella metropolitana che rischiano di non capirsi e non intendersi più. Tuttavia la domanda che mi faccio è un’altra: la Toscana è rimasta Toscana, ma esistono sempre i toscani? Questo è il tema che anche i vincitori delle elezioni dovrebbero mettere in agenda. Esiste ancora quella “gente toscana” che faceva dire a Curzio Malapartei toscani non sono come i bovi, che vedono tutto in grande: ma è certo che non pèrdono mai di vista la misura del mondo, e i rapporti, palesi e segreti, fra gli uomini e la natura”.
Ecco, io credo che insieme al progredire della distanza tra politica e popolo, si sia anche perso, in questa nostra bellissima regione, il senso della misura, ingrediente indispensabile per far bene le cose. Solo riacquistando un rapporto diretto con la terra toscana e con quello che essa ha maturato nei secoli, potremo guardare con fiducia al futuro.

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Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.