PRC Federazione di Arezzo: Basta giochini su SEI Toscana SpA.

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Il punto sullo scontro interno nel PD toscano sulla “preda ferita” e l'ingresso nella spartizione dei suoi resti del centrodestra non deve gravare né sui lavoratori, né sui servizi né sulla salute!

 Le notizie di stampa di questi giorni circa lo scontro in Tribunale tra Ecolat e Sta e dentro il CdA di SEI Toscana, per il controllo delle quote di maggioranza relativa della società, possono essere nella sostanza riconducibili allo scontro che i media ci hanno recentemente documentato tra Marras e Periccioli del PD toscano.

Mentre Marras ritiene necessario che in Scarlino Energia entri un socio competente e capace di investire “qualche decina di milioni di euro” per aggiustare quel “ferro vecchio” (l'inceneritore di Scarlino) che significa anche sostituire gli attuali soci proprietari, Periccioli si dichiara sorpreso e incredulo delle dichiarazioni di Marras e ritiene l’impianto recuperabile con la semplice manutenzione.

Per la storia di entrambi i protagonisti sembra improbabile che alla base di tali divergenze ci siano diverse valutazioni politiche. Probabilmente ci sono solo soggetti diversi interessati all’esercizio dell'autorizzazione appena riottenuta dalla Regione, che è un discreto affare: 200.000 tonnellate/anno - potenzialmente autorizzate - di rifiuti da smaltire, con un incasso da 120-150 euro a tonnellata per un giro da 24-30 milioni di euro all'anno, che consentono un ridotto tempo di ritorno dei capitali necessari o agli investimenti per ripristinare i forni, ripagabili in 4/6 anni, oppure a saldare i notevoli debiti già accertati nel concordato fallimentare di Scarlino Energia. Due alternative secche non conciliabili di un valore pari a 50-60 milioni di euro.

 

Come Rifondazione Comunista della Provincia di Arezzo, comprendente l'Area ricompresa nell'ATO Toscana Sud, cerchiamo di capire chi potrebbero essere i possibili soggetti interessati alla gestione dell’inceneritore e al controllo di Sei Toscana. Difatti Periccioli, oltre che Presidente della Scarlino Energia, dal 2015 è Presidente della società Intesa Spa, partecipata dal Comune di Siena (http://www.comune.siena.it/Il-Comune/Servizi/Servizi-Finanziari/Societa-ed-Enti-partecipati/Societa-Partecipate/Intesa-S.p.A) ed Intesa è azionista di riferimento di Estra Spa, (https://www.estra.it/profilo-azionariato), società pratese in espansione.

 

Ma non tutto il PD di Siena sostiene le scelte di Periccioli , infatti il Consigliere Regionale di Siena, Scaramelli, sicuramente più vicino al suo capogruppo in Consiglio regionale, Marras, lo contrasta, in maniera ferma e netta anche a mezzo stampa (http://www.radiosienatv.it/scaramelli-e-fatighenti-contro-la-nomina-di-francesco-macri-a-presidente-estra/). Non è poca cosa essere indicato pubblicamente sia come probabile appartenente alla massoneria che responsabile di aver contribuito alla rovina delle banche di casa PD da un dirigente del PD di Siena (https://www.radiosienatv.it/estra-periccioli-risponde-macri-ha-avuto-la-maggioranza-assoluta/) pur essendone sempre stata al corrente e ammiccante, al punto di imporsi sulla doppia appartenenza.

Sta di fatto che Periccioli sta “entrando” in  SEI Toscana con Intesa ed Estra (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/10/04/scalata-a-sei toscana-privati-allattacco-il-pubblico-resisteFirenze05.html), pur essendo Estra ben agganciata al Centro-Destra e al Presidente (il Sindaco di Arezzo Ing. Ghinelli) dell’ATO Toscana Sud che, però non ha però esperienza di gestione di inceneritori e non può gestire un servizio pubblico (http://www.gonews.it/2018/06/21/sta-risponde-ghinelli-assetto-toscana/).

 

E' già stato segnalato come sia estremamente pericoloso per i cittadini che i notevoli debiti di società di incenerimento, come la Scarlino Energia, finiscano in capo a società che hanno anche la gestione del Servizio pubblico di raccolta e smaltimento rifiuti, i cui costi sono sempre garantiti dalle bollette dei cittadini e si ripercuotono, lo vediamo in questi giorni, sui lavoratori a tempo determinato di SEI.

E' stato anche verificato che le società del Servizio pubblico non possano, obiettivamente, avere interessi nelle filiere dell'incenerimento o delle discariche, che sono impianti in effettiva ed evidente alternativa con gli obiettivi pubblici del recupero di materia...e i dati sulle raccolte differenziate (l'ATO Toscana SUD è il fanalino di coda nella Regione) stanno lì a dimostrarlo.

 

Estra, che ha acquistato le quote di Sei Toscana da Ecolat e Cooplat,  (http://www.gonews.it/2018/07/30/estra-acquisisce-12-ecolat-lazienda-entra-nel-ciclo-dei-rifiuti/ e http://www.arezzonotizie.it/economia/estra-entra-nella-partita-dei-rifiuti-preso-12-ecolat-socio-toscana/) dopo una lunga contesa in Tribunale, sembra divenire il socio più potente di Sei Toscana. Infatti  Ecolat e Cooplat, vantando dei crediti da Sei Toscana, non avevano sottoscritto con capitali contanti   una recente ricapitalizzazione di SEI Toscana ed erano state ridimensionate. Con Estra, hanno però successivamente fatto ricorso in Tribunale contro le decisioni degli altri soci di Sei Toscana e il Tribunale ha dato loro ragione. Quindi Periccioli, contro una parte del PD (che è ai vertici gestionali di Sei Toscana), tramite Estra, si è accordata con Ecolat. Ecolat, già socia di Scarlino Energia, è una società di proprietà del Sig. Pinto, dei cui capitali non è mai stata dimostrata la provenienza.

 

Lo scontro dentro SEI Toscana, per divenirne socio di riferimento è sulla stampa di questi mesi (http://www.arezzonotizie.it/economia/sei-toscana-tribunale-boccia-ricapitalizzazione-estra-piu-forte-grazie-a-ecolat/) e a questo punto c'è da capire chi c'è dietro l'altra componente del PD che fa capo a Marras, Scaramelli e Mairaghi, collocato dal Pd al vertice di Sei Toscana. In rete questa volta ci sono poche notizie, ma le multiutily emiliane Hera e IREN, molto potenti e politicamente legate al PD nazionale, erano sicuramente interessate ad entrare nella gerstione dei rifiuti in Toscana (https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/09/rifiuti-e-gare-truccate-lanticorruzione-chiede-il-commissariamento-di-sei-toscana/3380432/ oppure http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/03/22/commissariata-sei-toscana-per-il-bando-truccato-sui-rifiutiFirenze02.html) ed hanno tutte le caratteristiche indicate da Marras nelle interviste riportate (http://lostanzinodigitale.it/2017/08/07/gestione-dei-rifiuti-la-frase-del-renziano-valentini-sostituire-iren-con-sei-toscana-riapre-alcuni-interrogativi/).

 

Cambia per noi qualcosa se il gestore del servizio pubblico sui rifiuti o l'affare legato all'autorizzazione regionale all'inceneritore di Scarlino se lo aggiudica un gruppo o l'altro? In termini di salute pubblica diremmo di no, perchè non ci sono sul territorio Agenzie pubbliche (Arpat) o pubblici Uffici (AUSL) messe nelle condizioni di svolgere appieno un controllo efficace e costante, poichè i decisori politici hanno promosso ovunque da decenni ai loro vertici solo dei "Yesman".

 

Come Rifondazione Comunista quello che a noi sta più a cuore, visto quanto riportato nella stampa negli ultimi giorni sulle inefficienze organizzative di SEI e sul mancato rinnovo dei lavoratori a contratto, è che  queste "spartizioni" finiscano per ripercuotersi nei servizi, nell'ambiente e nelle lavoratrici e lavoratori che tutti i giorni svolgono un importantissimo servizio pubblico con coscienza e abnegazione e alla quale invece, spesso, ricadono colpe da attribuire solo ed esclusivamente ai vertici incapaci di gestire, presi dalle spartizioni delle solite poltrone.

 

 

 

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