Piazza Grande contro ogni discriminazione. Ralli: "Avrei voluto Ghinelli da questa parte della storia" Ar24Tv/Foto

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In ginocchio in Piazza Grande per dire ancora una volta no al razzismo e ad ogni forma di discriminazione. Circa 300 i partecipanti alla manifestazione "I can't breathe"  organizzata dalla Federazione degli studenti di Arezzo. Uno studente: "Pd opportunista"

Come in altre città in tutto il mondo, è arrivata anche ad Arezzo "I can't breathe" , la manifestazione in ricordo di George Floyd, il cittadino afroamericano di 46 anni fermato ed ucciso dalla polizia di Minneapolis. Un omicidio che ha scatenato proteste non solo negli Stati Uniti e che ha  reso evidente che il tema della discriminazione, in questo caso razziale, è ancora all'ordine del giorno. Gli studenti si sono ritrovati alle ore 17:00 in Piazza Grande: 8 minuti e mezzo di raccoglimento, il tempo fatale a Floyd, nel quale tutti si sono messi in ginocchio e un momento di riflessione. Alla federazione degli studenti hanno dato la loro adesione  Fridays for future Arezzo, Arci, Chimera Arcobaleno Arcigay, Cgil, Anpi, Oxfam Italia , Amnesty Arezzo, Centro onda d'urto, Arezzo che spacca, Associazione culturale Bangladesh, Arca etrusca. Adesioni anche da parte del mondo politico aretino: Pd, Arezzo in Comune, Arezzo 2020, Giovani Democratici, Arezzo ci sta, Italia in Comune, Patto Civico per Arezzo. Tra i commenti, quello del candidato a sindaco di Arezzo per il centro sinistra Luciano Ralli, il quale in un post su Facebook ha scritto:

"Mi sono commosso. Accanto a tanti giovani giustamente arrabbiati, ma rispettosi, composti e ben distanziati. Ci chiedono giustizia e cambiamento, come la chiedevamo noi alla loro età. Sono, siamo, in ginocchio, ma non sottomessi. Forti contro la discriminazione, il razzismo, l’abuso del potere. Contate su di me, ragazzi, in tutte le battaglie che sarà giusto combattere per garantire all'umanità un futuro migliore. Grazie di cuore. PS: sarei stato felice di ritrovarmi accanto il sindaco Ghinelli. Avrebbe dato un segnale di modernità e giustizia. Sono certo che avrà avuto le sue ragioni per non mettersi da questo lato della storia. Mi dispiace di questo".

Tags: Piazza Grande I can't breathe

Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.