Laterina, la preside "boccia" il saluto agli studenti negli stadi. Il disappunto di Neri

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"Non posso che esprimere dispiacere per il rifiuto da parte della preside Garra della nostra proposta di far incontrare, negli stadi comunali, le classi quinte elementari e terze medie per un saluto veloce e in totale sicurezza a chiusura di un anno scolastico così particolare e difficile per tutti: per alunni, insegnanti e famiglie". Si sfoga così su Facebook il sindaco di Laterina Pergine Valdarno Simona Neri, riguardo alla "bocciatura" da parte della dirigente scolastica Riccarda Garra di un'iniziativa proposta dall'amministrazione comunale per l'ultimo giorno di scuola dei ragazzi dell'Istituto Comprensivo "Mochi".

I dettagli della vicenda si rintracciano anche nella lettera indirizzata ai genitori degli alunni dalla preside, pubblicata dalla prima cittadina sul social network insieme al post. L'evento organizzato dal Comune di Laterina Pergine Valdarno consiste in un "incontro di saluto di fine anno scolastico per il 6 giugno 2020 delle classi qinte della scuola primaria e terze medie di Laterina e Ponticino nei rispettivi campi sportivi della zona". Garra spiega che "In altro momento storico e non in emergenza sanitaria ancora in corso, avrei apprezzato l'idea [...]. Oggi, però, come dirigente scolastico, mi sento di dissociarmi da questa scelta che trovo inopportuna e con me si dissociano i docenti che non reputano corretto sottovalutare gli eventi e mettere a repentaglio la sicurezza degli alunni". A chiudere la missiva, la preside comunica la non partecipazione da parte sua e del corpo docenti all'iniziativa.

Oggi, a un giorno di distanza, non si è fatta attendere la replica del sindaco di Laterina Pergine Valdarno Simona Neri.

"Alla preside non è stata richiesta nessuna responsabilità giuridica o organizzativa, visto che il sabato i bambini non vanno a scuola. La presenza di preside e docenti era stata richiesta per dare un significato alla giornata, non per assumersi responsabilità del rispetto delle distanze o dei protocolli disciplinari. Questa scelta non può essere quindi dettata da motivazioni di ordine di sicurezza, la scuola non ha responsabilità e la giornata è extrascolastica: negare la propria partecipazione, in questo particolare momento storico, semplicemente significa voler privare questa iniziativa del suo grande valore simbolico.

Allo stesso tempo questa mattina ricevo comunicazione che la preside Garra trova 'opinabile' la nostra volontà di organizzare i centri estivi presso gli edifici scolastici. Giova precisare che la scelta degli edifici scolastici è dettata proprio dal fatto che questi locali sono già totalmente adeguati per il rispetto delle prescrizioni igienico sanitarie previste dal protocollo sulla sicurezza del DPCM del 17 maggio 2020. Prendiamo atto che l'Istituto 'Mochi' non collaborerà allo spostamento provvisorio del proprio materiale didattico e pertanto chiediamo che venga comunicato a questa amministrazione l'elenco dei beni inventariati che dovranno essere custoditi.

Noi abbiamo lottato come una vera comunità in questa grave emergenza. E certamente i nostri ragazzi hanno fatto enormi sacrifici. Perché più di tutti hanno bisogno di socializzare. Adesso il Paese è fuori dal lockdown, i genitori che hanno un lavoro sono tutti tornati a lavorare, i ragazzi possono uscire e tornare ad incontrarsi. Ovviamente nel rispetto delle norme di sicurezza. E i genitori vanno quotidianamente al lavoro e alla sera tornano a casa, così come i ragazzi hanno ripreso ad uscire in sicurezza e alla sera tornano a casa. In questo contesto che rischio ulteriore potrebbe rappresentare organizzare, con il supporto della Protezione civile, un incontro controllato di un'ora in spazi aperti come dei campi sportivi nel pieno rispetto delle misure di sicurezza?

Io sono orgogliosa della mia comunità perché ha saputo rispettare le regole con grande disciplina ma non per questo ha perso la sua umanità, la voglia di stare insieme, di volersi bene e di dimostrare che il nostro prossimo per noi è importante. Una comunità che ha voglia di essere una vera comunità e che per poter continuare ad esserlo ha fatto enormi sacrifici, ha cambiato le prioprie abitudine e non si rassegna e mai lo farà alla freddezza, all'indifferenza.

La nostra è una comunità di persone libere e responsabili, non abbiamo certo bisogno che sia la preside che ci scrive da Frosinone a ricordarci che sta a noi decidere, perché lo sappiamo benissimo da soli. Ma l'intento dell'amministrazione è uno solo: permettere che i nostri ragazzi possano avere un ricordo nitido del loro 'ultimo giorno di scuola', seppur fittizio, in una fase impartante delle loro vite - la fine delle elementari e delle medie - un ricordo che li possa accompagnare per tutta la loro vita che tutti noi speriamo che sia piena di soddisfazioni, e al contempo per fargli sentire la gratitudine, anzi la riconoscenza per come hanno contribuito, ognuno di loro, a combattere il maledetto virus adottando con disciplina comportamenti corretti seppur faticosi.

L'amministrazione a nome della comunità li vuole ringraziare uno ad uno. In sicurezza. Ma crediamo fermamente che, seppur come ci ricorda la preside questo momento di condivisione in sicurezza non faccia parte della didattica, serva eccome a fargli capire che il loro sacrificio ha avuto un senso ed è stato non solo apprezzato dalla comunità, ma fondamentale. Sì, forse non è quella didattica cui fa riferimento la preside. Ma forse è altrettanto importante. Forse anche di più.

Potevamo non fare nulla, non prenderci responsabilità, non fare i campi estivi: probabilmente sarebbe stato più 'sicuro' per l'amministrazione. Ma se questa drammatica stagione non ci ha insegnato ad avere un po' più di coraggio e di attenzione per il prossimo, allora davvero abbiamo fallito. Abbiamo e stiamo continuando ad essere determinatissimi nell'adottare tutte le misure necessarie per combattere il contagio. Ma non accettiamo che il contagio sia l'alibi per NON FARE, per rassegnarsi a ridurre tutto: speranze, impegno, generosità, attenzione per gli altri. Forse non si è capito che la stagione che inizia oggi non può e non deve continuare ad essere la stagione di chi, per non sbagliare, per non rischiare, per 'non avere beghe' non fa nulla o il minimo indispensabile. Non solo la nostra comunità, ma il Paese tutto, avrà bisogno di maggior forza e altruismo".

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.