Sulla direzione delle sardine, il movimento che smuove i fondali incolti e sabbiosi del centro sinistra Ar24Tv

. Inserito in Politica

Al contrario del primo Movimento 5 Stelle, antisistema, antipolitico e antipartitico, le "Sardine" proprio alla politica ed ai partiti si rivolgono, riconoscendone il primato, richiamandoli ad un sistema valoriale maggiormente democratico ed inclusivo.

Poco prima della manifestazione delle sardine in Piazza San Jacopo, Arezzo24 ha avvicinato Umberto Maria Bertocci, uno dei membri del movimento: "Parliamo a tutti, siamo alla ricerca dei valori alla base della convivenza civile"

Il movimento delle "sardine" ha senza dubbio contribuito alla vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna, vedendo premiata la sua tenacia. Ha riportato in piazza tanta gente e la voglia di manifestare pacificamente, come avvenuto, anche se in maniera più "tiepida" rispetto ad altre piazze italiane, ad Arezzo. Lo stesso riconfermato governatore emiliano romagnolo e il segretario del Pd Nicola Zingaretti, hanno tenuto a ringraziare pubblicamente a più riprese il movimento per il supporto e i voti decisivi per l'affermazione.

Cosa ne sarà adesso di questo movimento nato proprio in risposta a Salvini che riteneva possibile la conquista dell’Emilia Romagna? Tra le prossime elezioni regionali da guardare con attenzione, spiccano quelle che si terranno nella nostra regione, la Toscana, altro caposaldo del centro sinistra. Oltre, naturalmente, alle amministrative di Arezzo. In entrambi i casi, il movimento potrebbe avere un "peso" specifico importante, cosi come avvenuto nella limitrofa Emilia Romagna, dove ha fatto pendere l'ago della bilancia verso sinistra.

Mentre si aspetta di capire quali saranno, se ci saranno, le mosse future delle Sardine toscane e aretine, ci si interroga su quali siano le richieste effettive alla base di questo movimento, cosa vogliano rappresentare e quali saranno le loro proposte, se verranno fatte, in vista delle prossime elezioni. Alla ricerca di risposte a tali quesiti, ho intercettato Umberto Maria Bertocci, membro delle sardine di Arezzo, poco prima dell’inizio della manifestazione di piazza S. Jacopo. La "sardina" ha parlato di cosa vorrebbero chiedere alla politica, senza distinzioni e della ricerca di valori che dovrebbero essere alla base della convivenza civile. Tra i "desiderata", c'è quello di sottrarsi, anzi opporsi, ad una politica che punta alla pancia della gente, alla Salvini, per intendersi. Certo è che l’aggregazione spontanea di piazza, corredata di ideali senza proposte concrete, è essa stessa più vicina agli istinti delle persone. 

Bertocci, a nome delle sardine di Arezzo, dichiara che sarebbe necessario chiedere conto alla politica delle proprie azioni, di costruire campagne elettorali basate "non sull’idea di un nemico comune, ma su azioni e fatti concreti volti ad instaurare il bene della cittadinanza". Tra le definizioni che invece la piazza si è attribuita, quella che colpisce di più, forse per il falso anacronismo, è quella di “antifascista”. Un aggettivo che, oltre della rilevanza storica, si veste della cruenta attualità mostrata dai fatti di cronaca. Bertocci crede che si possa definire antifascista "chi rifiuta una politica basata sulla repressione della diversità, diversità di opinioni e di etnie".

Ed è forse questa la definizione più significativa che, in un’epoca di incertezza giovanile e di generale volubilità elettorale, ha portato all’aggregazione spontanea ed ha aiutato questo movimento a smuovere i fondali incolti, sabbiosi e limacciosi del centro sinistra. Perchè al contrario del primo Movimento 5 Stelle, antisistema, antipolitico e antipartitico, le "Sardine" proprio alla politica ed ai partiti si rivolgono, riconoscendone il primato, richiamandoli ad un sistema valoriale maggiormente democratico ed inclusivo: da qui l'approdo verso il centro sinistra, che maggiormente pare esprimere tali valori.

Rimane solo da chiedersi quale sarà il futuro del movimento, che a marzo terrà un raduno nazionale a Scampia, quartiere critico di Napoli. 

Intanto sulla pagina Facebook ufficiale delle 6000 sardine:

“…Adesso tocca a noi.
Non ci siamo montati la testa quando abbiamo riempito 142 piazze in tutta Europa, non ce la monteremo adesso che arriva la prima buona notizia da tanto tempo a questa parte. 
Inizia la fase più dura. Saremo attenti e vigili dove si è già votato, saremo presenti e agguerriti dove si voterà. Soprattutto se lo stile a cui ci avete abituato in Emilia-Romagna e Calabria verrà ripresentato in Puglia, Campania, Marche, Toscana, Liguria, Veneto, Valle d’Aosta, Napoli, Trento e tutte le volte che gli elettori saranno chiamati a scegliere. Le sardine non vanno date per scontate, ma ci saranno. Sempre. Con i loro corpi non manipolabili, con cervelli che non abboccano, con orecchie che pretendono rispetto e con occhi che si accenderanno solo per assistere a spettacoli degni della parola "bellezza".

Felici che ogni tanto le parole "Memoria" e "Resistenza" riecheggino così forti e così simili.”

L’intenzione dunque è di mantenere attiva la presenza anche per le prossime elezioni regionali. Più incerto invece il ruolo che giocheranno le sardine aretine in vista delle elezioni comunali, anche se fin d’ora pare chiaro che “nuoteranno” nelle acque di centro sinistra.

 

Tags: Elezioni Elezioni comunali Arezzo Sardine elezioni regionali

Giulia Senesi

Giulia Senesi

Laureata in Filologia, Letteratura e Storia dell’antichità. Sono una grande amante di viaggi e cinema; parlo inglese, spagnolo e un po’ di tedesco. Credo che la scrittura abbia un effetto catartico.