Economia
Fase 2 ad Arezzo: presto un tavolo di lavoro fra banche e associazioni di categoria
Alla riunione hanno preso parte, oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia, il sindaco di Arezzo, la presidente della Provincia, i referenti della Camera di Commercio, dell’Associazione degli Industriali, delle varie associazioni di categoria rappresentative degli operatori economici e delle organizzazioni sindacali; collegato in videoconferenza il segretario della Commissione Regionale ABI per la Toscana. È stata un’importante occasione di ascolto e di dialogo con gli esponenti del mondo economico e delle parti sociali per comprendere le tematiche emergenti dei vari comparti produttivi. I settori più colpiti sono quelli del commercio al dettaglio, del turismo-alberghiero, delle piccole e medie imprese del manifatturiero che costituiscono la spina dorsale del sistema economico e sociale del territorio.
Un’immediata risposta al bisogno di sostegno dell’economia proviene dal sistema bancario e finanziario che è chiamato ad assolvere un ruolo di assoluta rilevanza. Il rappresentante dell’ABI ha illustrato le molteplici tipologie di servizi e strumenti di finanziamento offerti ad imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti e famiglie, confermando che i processi decisionali degli istituti di credito sono improntati alla semplificazione e alla velocità delle procedure di erogazione dei finanziamenti, ferma restando la necessità che i richiedenti i fidi devono produrre, in sede istruttoria, una documentazione completa ed accurata.
Dal dibattito è emersa la necessità di instaurare una stretta collaborazione e sinergia tra intermediari creditizi e settore economico e, in tale ottica, è stata concordata la convocazione, per la prossima settimana, di un tavolo di lavoro, dove far incontrare le banche più radicate nel territorio con le associazioni rappresentative delle categorie produttive e del commercio con l’obiettivo di definire, attraverso l’analisi dei bisogni e delle esigenze reciproche, le linee d’azione condivise e individuare le soluzioni più adeguate per assicurare prontamente un’immediata liquidità all’economia e alle fasce sociali maggiormente esposte.
È stata anche approvata la proposta, promossa dalla presidente della Provincia, di elaborare con il contributo degli amministratori degli enti locali, degli esponenti del mondo economico e produttivo e delle parti sociali, un documento unitario da sottoporre all’attenzione del Governo nazionale e della Regione Toscana, che raccolga le difficoltà delle varie componenti del sistema economico del territorio ed esponga gli strumenti di sostegno di cui le imprese necessitano in via prioritaria.
Inoltre, nell’attuale contesto, non deve essere minimamente sottovalutata la circostanza che le imprese e le famiglie, a causa del forte indebolimento economico e finanziario che stanno vivendo per effetto della prolungata fase di chiusura delle attività lavorative, possono essere esposte al rischio di condotte delittuose di varia natura e di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Infatti le organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso, facendo leva su ingenti e pronte disponibilità di capitali illeciti e approfittando della fragilità delle imprese, sono in grado di far crescere il sistema dei prestiti usurari o di effettuare operazioni di riciclaggio di denaro sporco attraverso l’immissione di contanti, fino ad arrivare ad acquistare direttamente la proprietà delle aziende.
Il prefetto ha sottolineato che il tessuto economico aretino è forte e sano, ma ciò non toglie che il livello di attenzione debba restare sempre molto alto; è, pertanto, necessario che tutti gli attori istituzionali, pubblici e privati, si adoperino in maniera coesa per utilizzare al massimo grado gli strumenti dell’antiriciclaggio e della protezione dalle infiltrazioni malavitose, in modo da intercettare in chiave preventiva e repressiva ogni situazione sospetta o anomala a difesa dell’economia legale.





