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Rientrati ad Arezzo dal Marocco gli studenti dell’Università di Siena dopo un periodo di studio all’estero
Grazie ad alcune borse di studio, messe a disposizione dal Progetto “Forward, Formazione, Ricerca e Sviluppo di Strategie Community Based per prevenire la radicalizzazione e supportare l’integrazione” e finanziate dal MIUR, gli studenti del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale hanno potuto confrontarsi con esperti internazionali, docenti universitari e studenti provenienti da Paesi in conflitto sui metodi per la prevenzione della radicalizzazione, sulla de-radicalizzazione e sull’inserimento e l’integrazione dei soggetti a rischio.
“Siamo molto soddisfatti di questa esperienza appena conclusa dai nostri studenti“, commenta la professoressa Loretta Fabbri, presidente del corso di laurea, “che è stata unica per la possibilità che abbiamo dato loro di confrontarsi su temi attuali e di grande impatto sociale con esperti di fama internazionale e prestigio istituzionale, con i quali hanno potuto dialogare e condividere chiavi di lettura e di approfondimento“.
“Accompagnare gli studenti in questo percorso ricco di scambi multidisciplinari che abbiamo costruito con i colleghi dell’Aui di Ifrane ha rappresentato un importante momento di riflessione per tutti“, continua la professoressa Francesca Torlone, che ha seguito gli studenti nell’esperienza di mobilità. “Radicalizzazione, de-radicalizzazione, terrorismo, disengagement sono tutti ambiti nei quali il professionista dell’educazione e della formazione può fornire un rilevante e specifico contributo per promuovere il pluralismo nei nostri territori, nelle nostre scuole, nei luoghi in cui lavoriamo e viviamo“.
Per Ismail e Ylenia, due degli studenti coinvolti nel percorso di studio in Marocco, “sono stati giorni molto importanti per la nostra formazione e per il nostro futuro. Confrontarci con professionisti e studenti internazionali su temi attuali e complessi ci ha fornito competenze e consentito di rivedere alcune chiavi di lettura per costruirne nuove“.
“Il nostro Dipartimento ha lavorato molto affinché il confronto con la realtà marocchina potesse essere il più ricco e vario possibile“, aggiunge la Prof.ssa Fabbri. “Le attività in aula con docenti provenienti da esperienze in Paesi di conflitto, i lavori di gruppo svolti insieme a studenti di diverse nazioni, i seminari ristretti di discussione con esperti e referenti di istituzioni che in prima linea combattono questi fenomeni nel mondo, le visite guidate e il dialogo con testimoni privilegiati hanno arricchito un’esperienza esclusiva che il Dipartimento dell’Ateneo con sede ad Arezzo si impegna a replicare e portare avanti per formare al meglio i propri studenti verso le attuali emergenze sociali“, conclude la Prof.ssa Torlone.





