Barbara salva la vita al marito Fabrizio donandogli un rene: “Sono nato una seconda volta”

“Barbara mi ha donato un rene per restituirmi la vita, la normalità”. Fabrizio parla con un filo di voce, al telefono si fa fatica a sentirlo. E’ disteso su un letto bianco di uno dei padiglioni dell’ospedale di Careggi quando appena apre gli occhi, la mattina dopo l’operazione chirurgica che gli ha salvato la vita, decide di afferrare il cellulare e di chiamare il Sindaco di Cavriglia, il suo Sindaco.
“Ciao Leo, come stai? Io oggi sono nato per la seconda volta in vita mia grazie a mia moglie”.
La voce è fioca, quasi non si sente, ma il messaggio d’amore ha una potenza rivoluzionaria.
Fabrizio Burzagli, sangiovannese di nascita e cavrigliese di adozione, 52 anni, sposato con Barbara Biagini, 49 anni, entrambi vivono al Neri, qualche giorno fa è rinato grazie alla generosità, all’altruismo ed all’amore di sua moglie che ha deciso di donargli un suo rene per permettergli di continuare a vivere assieme.
Già. Fabrizio purtroppo soffriva di una patologia nefrologica molto seria, che nel corso del tempo senza un trapianto non gli avrebbe dato scampo. Si è curato a lungo ma il verdetto dei medici era chiaro: “Occorre un trapianto”.
Cosi Barbara non ci ha pensato un attimo, quando ha capito di essere compatibile ha comunicato a Fabrizio che anche se fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto in vita l’avrebbe fatta con tutta se stessa.
“Non ti lascio partire troppo presto Fabrizio”.
Si sono messi in lista di attesa a Careggi, hanno effettuato entrambi tutte le verifiche e le analisi del caso e poi è arrivato il giorno dell’intervento, o meglio degli interventi chirurgici.
Il rene di lei per garantire una vita normale a lui.
Non esiste un dono più grande della vita per la vita.
Lo sa bene Daniele, il figlio ventunenne della coppia, che è stato vicino ai genitori dal primo all’ultimo istante e che ha capito visceralmente che cosa significa amare fino all’ultimo atomo un altro essere umano.
Fuori è una bellissima giornata di sole, il cielo a Cavriglia è azzurro, terso. Leonardo, il Sindaco, quasi non riesce a parlare a telefono per l’emozione, si avvicina alla finestra. La apre, fa freddo, ma non importa. Ha bisogno di respirare.
Fabrizio con un filo di voce parla ancora. “Leo, voglio che tu racconti questo gesto d’amore che Barbara ha fatto per me. Sono grato a tutti i medici ed al personale dell’ospedale di Careggi, devo la vita a mia moglie. Il mondo ha bisogno e sete di esempi come il suo”.
Così la decisione del Sindaco e della Giunta è immediata.
“Barbara si merita la benemerenza civica del Comune di Cavriglia. Ha compiuto un gesto d’amore normale per una coppia, che in realtà però è straordinario in un mondo pieno di egoismo come il nostro che ha sete di altruismo e generosità”.
Nei prossimi giorni, quando l’anno volgerà al termine e Barbara e Fabrizio torneranno a casa dall’ospedale di Careggi, la Giunta conferirà a Barbara nel corso di una piccola e simbolica cerimonia la benemerenza civica del Comune di Cavriglia affinché il suo esempio non vada smarrito, soprattutto dalle nuove generazioni.
Perché si nasce una volta sola, e per avere la fortuna di nascere due volte nella stessa vita per chi rischia di morire, a volte occorre un gesto d’amore straordinario di un altro essere umano.
Un gesto come quello di Barbara, che adesso freme, per riabbracciare Fabrizio e sussurrargli all’orecchio: “finché morte non ci separi”.