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venerdì | 13-12-2024

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Baraclit e Federparchi: insieme per la tutela della foresta del Monte Falterona

Baraclit, nota azienda toscana di Bibbiena (Arezzo), specializzata in costruzioni prefabbricate in cemento per l’edilizia industriale, commerciale e logistica, ha firmato un accordo con Federparchi – Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali – per realizzare un progetto di tutela assoluta della foresta di faggio di Monte Falterona, alle Sorgenti dell’Arno. Questo progetto mira alla salvaguardia e al miglioramento degli ecosistemi presenti.

Il progetto di difesa della biodiversità, curato da Federparchi e Baraclit, mette sotto tutela una porzione di 30 ettari di foresta di faggio, situata in un’area di grande interesse naturalistico e ambientale. Su questa superficie non verrà effettuata alcuna attività di sfruttamento forestale (taglio, utilizzazione), permettendo la crescita spontanea degli alberi e l’accumulo di biomassa (carbonio sotto forma di legno del fusto e delle radici). In questo modo, la foresta potrà maturare, diventando un vero ecosistema complesso. I 30 ettari protetti assorbiranno circa 240 tonnellate di CO2 all’anno, fornendo servizi ecosistemici fondamentali per la biodiversità e assicurando il ciclo dell’acqua pura alla sorgente dell’Arno. Inoltre, offriranno un ambiente salutare e incontaminato per abitanti e visitatori, ideale per molte specie esclusive, rare o minacciate.

Luca Bernardini, amministratore delegato di Baraclit, annuncia con soddisfazione l’accordo: «Siamo onorati di investire in questa iniziativa così importante, all’insegna dell’autentica sostenibilità. Baraclit ha adottato una chiara strategia ESG (Environmental, Social, Governance) di crescita economica basata su innovazione, responsabilità ambientale e sociale, sicurezza e welfare. Questo percorso culminerà con la pubblicazione del nostro primo bilancio aziendale di sostenibilità. Vogliamo trasformarci da impresa “estrattiva”, che consuma risorse, a azienda “rigenerativa”, che restituisce alla collettività più di quanto ha preso. Non ci accontentiamo di essere sostenibili solo con soluzioni costruttive e tecnologie che riducono la nostra carbon footprint e quella dei nostri clienti, ma puntiamo ad ampliare la nostra impronta socio-ecologica per ripristinare la salute delle persone, dei luoghi, delle comunità e del pianeta. La nostra sede produttiva e direzionale di Bibbiena si estende su 30 ettari di suolo edificato o urbanizzato, e abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta del Parco di istituire un regime di tutela assoluta su una superficie equivalente di foresta, restituendo così all’ambiente quanto sottratto dall’attività industriale.»

Annalisa Baracchi, presidente di Baraclit, aggiunge: «Quando abbiamo deciso di sponsorizzare un progetto legato alla decarbonizzazione e alla valorizzazione delle risorse naturali per lo sviluppo sostenibile delle comunità, abbiamo scelto di fare qualcosa di utile per la nostra terra. Abbiamo preferito progetti locali, in una logica di prossimità ed efficacia immediata, privilegiando la tutela di alberi adulti rispetto a progetti di riforestazione con giovani alberi, che richiedono molti anni per offrire contributi ambientali significativi. Questa scelta è stata dettata anche dalla volontà di promuovere le bellezze paesaggistiche e la ricchezza storico-culturale del nostro territorio. Il progetto di salvaguardia della faggeta del Monte Falterona si inserisce in un’area iconica come la zona di Capo d’Arno, con le sorgenti del celebre fiume cantate dal sommo poeta fiorentino, e il sito archeologico etrusco del Lago degli Idoli, famoso per le statuette votive trovate nelle sue acque sacre. Grazie a Federparchi, siamo felici di poter lasciare in eredità alle generazioni future un patrimonio prezioso, che apporta enormi benefici in una valle meravigliosa come il Casentino, ricca di storia, arte, letteratura e spiritualità religiosa. Ringraziamo sinceramente Federparchi e l’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, e il presidente Luca Santini, per aver contribuito positivamente a individuare e rendere disponibile la superficie da proteggere.»

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