Tpl, Seri: "Gradualità, precauzioni, incentivo all'uso del mezzo pubblico. Gruppo Lfi pronto per la fase 2"

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Il presidente del Gruppo LFI S.p.a., Maurizio Seri: "Se non ci dovesse essere una ripresa delle attività produttive e commerciali, la situazione diverrebbe di difficile e complessa gestione. Da marzo le aziende di trasporto pubblico perdono complessivamente 200 milioni di euro al mese: la quota parte del Gruppo LFI ammonta a 130mila euro".

"Da più parti si sente forte la richiesta di ripartire, di dare avvio alla cosiddetta fase 2 di questa drammatica emergenza sanitaria ed economica. Sono anch'io tra queste, pur sapendo che serviranno gradualità e il mantenimento di tutta una serie di precauzioni a cui ci stiamo abituando: uso di mascherine protettive e distanziamento sociale". Inizia così l'intervento di Seri, presidente del Gruppo LFI S.p.a., in merito alle modalità e alle tempistiche della ripartenza nella seconda fase dell'emergenza COVID-19.

"Il mondo dei trasporti, peraltro, non si è mai fermato: i vari DPCM susseguitisi in questa ormai lunga emergenza COVID-19 hanno ripetutamente stabilito - confermandolo -, che il settore del trasporto persone è un servizio di interesse pubblico generale e che la mobilità, pertanto, deve essere garantita, attraverso una nuova programmazione e rimodulazione di orari e servizi. Questo è stato fatto, riducendo i nostri collegamenti ferroviari in modo che i disagi per i passeggeri fossero ridotti al minimo e mettendo in campo una mole gigantesca (come mai nel passato) di attività precauzionali a favore del personale e degli utenti viaggiatori, recependo i protocolli anti-COVID-19 emanati dall'autorità governativa.

Lo abbiamo potuto fare, finora, grazie anche a un accordo azienda/sindacato, responsabilmente sottoscritto dalle parti, con il quale è stata garantita la piena occupazione senza il ricorso alla cassa integrazione fino al prossimo 3 maggio. Dopo questa data, se non ci dovesse essere una ripresa delle attività produttive e commerciali con un contestuale utilizzo dei mezzi pubblici, la situazione diverrebbe di difficile e complessa gestione.

È stato stimato che dallo scorso mese di marzo le aziende di trasporto pubblico perdono complessivamente 200 milioni di euro al mese. La quota parte del Gruppo LFI è pari a 130mila euro; comprensibilmente, se non ci saranno a breve provvedimenti a supporto, molte aziende andranno in sofferenza. Il primo provvedimento governativo/istituzionale è a costo zero: valorizzare gli sforzi del mondo trasportistico attraverso una promozione sull'uso del mezzo pubblico rispetto a quello privato. Se vogliamo affrontare davvero il tema dei cambiamenti climatici non possiamo che partire dal favorire l'utilizzo dei mezzi pubblici - treno in primis - investendo nei collegamenti urbani ed extraurbani con la realizzazione di parcheggi scambiatori a supporto; potremmo continuare a lungo ragionando sui temi del turismo e della sicurezza, entrambi direttamente collegati ai trasporti.

Siamo consapevoli che, come aziende di trasporto, dovremo affrontare importanti cambiamenti al fine di soddisfare gli standard previsti dal perdurare dell'emergenza sanitaria. Il servizio dovrà essere ricalibrato in base alla futura organizzazione del mondo del lavoro e di quello scolastico e la capacità o meno dell'azienda di affrontare questa sfida epocale sarà parimenti proporzionale al grado di duttilità che saprà darsi nella propria organizzazione operativa e alla capacità di garantire accurate pulizie e sanificazioni, a salvaguardia della salute pubblica, pari a quelle attualmente in atto. Come Gruppo LFI S.p.a. siamo pronti a fare la nostra parte, a dare il nostro contributo mettendoci a disposizione del territorio, nella consapevolezza che insieme supereremo questo difficile periodo".

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