Rientro a scuola fra prof assenti e alunni in dad

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Com’è andato il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie? Fra classi dimezzate, docenti in malattia e paura del contagio. Ma anche molti sostenitori della scuola in presenza, perchè “se fuori è tutto aperto, perchè dobbiamo costringere gli studenti alla Dad?”.

"Tante difficoltà, ma facciamo l'impossibile pur di evitare la didattica a distanza", dicono i dirigenti scolastici degli istituti aretini al rientro dopo le vacanze di Natale. Almeno due-tre studenti assenti in ogni classe per positività o in quarantena per contatto stretto e collegati in Dad (didattica a distanza). Mancano anche molti docenti. Per quanto riguarda i servizi di trasporto ad Arezzo, grazie alla copertura di alcuni turni scoperti con straordinari del personale, i collegamenti son risultati regolari. In prospettiva, il problema sarà vedere quanto il rientro si rifletterà sulla diffusione dei contagi, anche perchè la popolazione scolastica, non per sua responsabilità ma numeri alla mano, è la meno vaccinata. Nonostante le mille difficoltà, dunque, la scuola è ripartita: tutti con la mascherina e nel rispetto dei protocolli sanitari. Alcune immagini del rientro ad Arezzo.

Emerge in molti, genitori, insegnanti e dirigenti, la paura di esporsi al contagio e di esporre al contagio gli studenti. Tuttavia, dal Governo, la linea non cambia: “La scuola è fondamentale per la nostra democrazia, va tutelata e protetta, non abbandonata. Ringrazio presidi e insegnanti per i loro sforzi. Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e della diffusione delle varianti con un approccio un po’ diverso rispetto al passato, vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici e sociali sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito più di altri delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione”, ha detto il premier Draghi in conferenza stampa. “La situazione non è dilagata, le scuole hanno riaperto, come hanno riaperto ad aprile e a settembre. Se le cose funzionano è perché ci siamo affidati alle scelte che abbiamo fatto e che oggi stanno pagando. Laddove vi sia ulteriore riscorso alla didattica a distanza sarà all’interno delle regole che abbiamo dato. Noi abbiamo molto a cuore i nostri ragazzi, siamo molto responsabili”, ha aggiunto invece Patrizio Bianchi.

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