Una squadra simpatica, ma destinata alla lotta per non retrocedere

. Inserito in #madecheseragiona

Ci sono tifosi, nel mondo del calcio, cui andrebbe tributato un omaggio sincero perché possiedono il coraggio degli Spartani alle Termopili. Sono i Davide contro Golia, i sostenitori delle piccole/grandi società sportive che convivono, nella stessa città, con autentici schiacciasassi

L’Espanyol a Barcellona, il Monaco 1860 a Monaco di Baviera, il Rayo Vallecano a Madrid, il Boavista a Porto, il St. Pauli ad Amburgo e l’elenco potrebbe continuare. Tutti supporters che meritano il rispetto dovuto a chi non si ostina a perseguire la vittoria a tutti i costi, ma crede che nella vita ci siano ben altre virtù.
Tuttavia, se questo vale per il calcio, non vale nel dibattito pubblico. Per esempio a me fa male al cuore constatare che la sinistra italiana rischi di diventare il Rayo Vallecano della politica, una squadra simpatica ma destinata, quando va bene, a salvarsi dalla retrocessione senza patemi. Quanto sarebbe meglio se possedesse lo spirito ferocemente vincente del Real Madrid! Ma per vincere, come sostengono nella penisola Iberica, ci vogliono tre cose: cabeza, corazón y cojones, cioè idee, passione e forza.
E’ inutile stare a girarci troppo intorno, la situazione non è bella, perché nel gioco della politica (dalla terza categoria, fino alla serie A), in specie a sinistra, ci sono giocatori scarsi, tattiche usurate e schemi che si rifanno al WM. E’ tutto un tirare a campare che lascia l’amaro in bocca, un sonno della ragione che nemmeno gli schiaffoni elettorali riescono a spezzare.
Sono troppo cattivo? No, sono realista. Possibile che non ci si renda conto che tra qualche mese la situazione rischia di esplodere? C’è qualcuno che pensa davvero che tutto sarà come prima quando avremo milioni di disoccupati, imprese in crisi, un debito stellare e un sistema economico e sociale da ricostruire? Se è così, continuiamo pure col teatrino. Eppure basterebbe la sola riconversione ecologica del sistema produttivo (uno degli obbiettivi del Recovery Plan) per aprire autostrade a una società più giusta ed equilibrata. E se la sinistra non persegue la giustizia sociale, l’eguaglianza delle opportunità, il bene comune, è normale che finisca in terza serie.
Intanto a destra se la ridono perché, come scriveva il generale Sun Tzu, “un esercito confuso conduce all'altrui vittoria”. 
Io non vorrei, almeno in politica, fare il tifo per una squadra con poche speranze, al contrario sarebbe bello che la sinistra ritrovasse lo spirito del team vincente, quello spirito che è nel suo DNA, uno spirito che nasce dalla storia e che qualcuno, con colpevole leggerezza, sta disperdendo.

Nella foto: esultanza Rayo Vallecano

Tags: calcio politica sinistra

Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.