La Taverna non parla più

. Inserito in #madecheseragiona

L’emergenza coronavirus ha messo in evidenza quanta impreparazione e approssimazione ci sia nel governo, in quello italiano così come nel resto dell’Europa, nell’affrontare una crisi drammatica crisi come quella del Covid-19.

Le cose non succedono mai per caso, è da almeno vent’anni che le imprese e le grandi multinazionali hanno chiesto ai vari governi molto gentilmente (l’educazione prima di tutto) di mettersi da parte e far guidare a loro il grande carrozzone, invitandoli a metter bocca il minimo indispensabile. Grazie a questa scelta scellerata gli interessi dell’impresa privata sono diventati sempre più importanti e primari rispetto al bene pubblico. C’è sempre più carenza di tutela e protezione sociale per i lavoratori. Questo vale anche per la nostra sanità: abbiamo medici ed infermieri preparatissimi e professionalmente all’avanguardia, che si stanno battendo con grande impegno e generosità contro un nemico subdolo e tremendo, rischiando la vita in prima linea, però mancano le mascherine, mancano i tamponi, c’è carenza di organico in tutti i reparti. Tutto questo perché anche la sanità è stata gestita in ottica sempre più privatistica, con tagli, accorpamenti, fusioni, chiusure di strutture considerate non funzionali dal punto di vista economico e mancate vuole assunzioni. La Toscana rappresenta tutto meno che una eccellenza dal punto di vista sanitario, nonostante il governatore Enrico Rossi continui a pavoneggiarsi. E’ lo stesso Enrico Rossi che ad inizio pandemia disse che non si potevano obbligare alla quarantena i cinesi che rientravano in Italia perché sarebbe stato un atto di razzismo. Solo questo episodio basterebbe a far capire in che mani siamo. Per finire vorrei sapere dov’è finita quel fenomeno della vicepresidente del Senato della Repubblica Paola Taverna, quella che sosteneva a squarciagola che i vaccini erano inutili e dannosi, quella sciamannata che per mesi ha insultato l'ex ministro della salute Lorenzin e infamato, anche sui social, i medici che parlavano di scienza rispetto all'anti-scienza. Oggi non parla, se ne avete datemi sue notizie, vi prego.

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Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.