1 maggio, aperture: critiche a Giani. Sindacati: sciopero. Il Pd: Festa dei lavoratori "bandiera di diritti e libertà"

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Dissenso interno e da parte dei sindacati: il dietrofront del presidente della Regione Toscana sull'apertura delle attività commerciali per la Festa del Lavoro non piace al Gruppo Pd in Regione: "Battaglie per i diritti siano al centro dell'azione". I sindacati annunciano lo sciopero

Primo Maggio: dopo aver annunciato di voler tenere chiusa la grande distribuzione in funzione anti assembramenti, all'ultimo istante la Regione cambia i piani e Giani firma un'ordinanza che prevede che  supermercati e centri commerciali, nel giorno della festa del lavoro, saranno chiusi solo mezza giornata, dalle 13 in poi. Le medie strutture di vendita potranno restare aperte tutto il giorno. E i sindacati si ribellano annunciando lo sciopero: "Un dietrofront inaccettabile".

Fisascat Cisl, insieme a Filcams Cgil e Uiltucs Uil, annuncia lo sciopero e dell’astensione dal lavoro per i lavoratori e le lavoratrici di media e grande distribuzione per il Primo Maggio a livello regionale.

Cisl Arezzo: “Le carte in tavola non si cambiano! C'è poco da aggiungere”

La Fisascat Cisl di Arezzo commenta così l'ordinanza firmata dal presidente della regione Toscana, Giani relativamente all'apertura per il 1 maggio delle attività commerciali. “Un ripensamento che non piace al Sindacato soprattutto perché solo giovedì la Regione aveva comunicato la chiusura dei supermercati e dei centri commerciali per evitare assembramenti ed oggi l'ordinanza cambia le carte in tavola dicendo che le strutture potranno restare aperte tutto il giorno mentre la grande distribuzione fino alle 13.

Un comportamento inaccettabile che si prende gioco di chi, ogni giorno, con difficoltà lavora e cerca dignitosamente di dare un servizio, ma in cambio riceve né rispetto e né considerazione.

Onorare il 1 Maggio, quale festa di TUTTI i lavoratori nonché festa simbolo dei valori fondanti della nostra storia è un dovere, ma oggi, più che mai, rappresenta anche un intervento a tutela della salute collettiva in piena pandemia.

Evidentemente il presidente Giani e la sua Giunta, conclude la Fisascat Cisl Arezzo, preferiscono assecondare la politica delle lobby della grande distribuzione e delle associazioni datoriali del commercio piuttosto che rispettare valori e storia oltre che salvaguardare la salute pubblica”.

1 maggio: il gruppo Pd in Regione scrive a Giani

I consiglieri regionali Pd, con una lettera rivolta al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricordano il significato della Festa dei lavoratori "una bandiera di diritti e libertà" ed esprimono il proprio "dissenso" sulla decisione di lasciare aperte le strutture di vendita, supermercati, ipermercati e centri commerciali "Caro presidente, i lavoratori di tutto il mondo festeggiano il Primo Maggio come simbolo della lotta costante che nel tempo hanno dovuto sostenere per la propria emancipazione, per i diritti di lavoro e nel lavoro. Questo per dire che il Primo Maggio è molto di più di una data segnata come festiva nel calendario - si legge in una nota - E' una bandiera di diritti e libertà che, come tu sai, non sono patrimonio comune ovunque. Anche da noi, in Toscana, ci sono aree di sfruttamento e di limitazione dei diritti che, purtroppo, abbiamo sotto gli occhi. Pensiamo, ad esempio, ai nuovi lavoratori delle piattaforme digitali a cui troppo spesso non sono riconosciuti nemmeno i diritti minimi alla salute e alla sicurezza e che troppe volte non hanno neppure la possibilità di avere normali relazioni sindacali con le proprie aziende. Oppure osserviamo le sempre più larghe aree del lavoro informale e non regolare di cui, purtroppo, ci informano le cronache. O ancora, pensiamo anche ai tanti lavoratori della grande distribuzione che in questo anno di lockdown e restrizioni ci hanno aiutato a continuare a vivere, spesso mettendo a rischio la propria vita, dietro una cassa di un supermercato o intorno agli scaffali di un grande magazzino. Che cosa rischia di dire loro la Toscana impedendogli di celebrare la propria festa, la 'Festa del Lavoro', il Primo Maggio". "Temiamo che il messaggio che sta passando sia sbagliato e la Toscana non può mandare questi segnali, non può ammainare la bandiera del 1° Maggio, neppure per mezza giornata, neanche in una situazione particolare come quella determinata dalla pandemia di Covid 19 - continua la lettera dei consiglieri regionali Pd - Come consiglieri regionali del Pd riteniamo che le battaglie per i diritti dei lavoratori non debbano essere delegate solo ai sindacati, lasciandoli soli, ma invece pensiamo che debbano essere parte integrante della nostra proposta e azione politica. Per questo, caro presidente, in questo caso, ti esprimiamo civilmente il nostro dissenso. Buon Primo Maggio". 

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