Diritti negati alla Csai: Mugnai chiede un pronunciamento dei sindaci dei comuni soci

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"La burocrazia ha creato il problema, la burocrazia lo deve risolvere garantendo ai lavoratori i diritti che la legge oggi indica". Alessandro Mugnai, Segretario provinciale della Cgil, chiede a Csai di rispondere positivamente alle richiese avanzate dalla Filcams. Lo chiede a Csai ma anche ai sindaci dei comuni soci.

"Csai non è una qualsiasi impresa privata ma una società a prevalente capitale pubblico con i Comuni di Terranuova Bracciolini, Castiglion Fibocchi, Loro Ciuffenna, Laterina, Cavriglia, Montevarchi, Castelfranco di Sopra, Pieve Santo Stefano, Subbiano e Caprese Michelangelo. Questa società ha fatto una gara d'appalto decidendo - non dimenticando - di inserire la cosiddetta clausola sociale. Cioè quella norma che garantisce ai lavoratori il mantenimento dell'occupazione qualora ci sia un cambio di gestore nel loro servizio. La motivazione sarebbe che al momento della pubblicazione del bando, la clausola era solo facoltativa e non ancora obbligatoria".

Una giustificazione che non convince Mugnai: "anzi, rende la scelta ancora più grave. Vuol dire che Csai rispetta i diritti dei lavoratori non sulla base di un principio etico ma solo se obbligata dalla legge. Vorrei sapere, e lo chiedo ai Sindaci interessati, se il sistema pubblico che anima Csai condivide questa impostazione. Lo chiedo, uno per uno, a tutti i sindaci interessati e vorrei sapere se in questo drammatico momento pensano che sia giusto e possibile non garantire ai lavoratori un diritto che oggi è stabilito per legge".

Ai Sindaci la Cgil provinciale chiede un pronunciamento. A Csai un atto amministrativo che rimedi quanto è stato fatto e garantisca i lavoratori.

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