Passaggio in emergenza a sanità e scuola pubblica, Cgil: "Lavoratori costretti a pagare penalità di preavviso"

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"Devono decidere in poche ore perché l'emergenza Covid avanza. Se lasciano il vecchio lavoro per quello nuovo in Asl o nella scuola pubblica, non possono però limitarsi ai saluti. Devono pagare: da 1.000 a 3.000 euro", fa sapere con una nota il sindacato

Secondo Fp Cgil e Flc Cgil, insieme alla confederazione, a pagare la mancanza di programmazione nelle assunzioni in sanità pubblica saranno proprio i lavoratori. Per la sola Asl Tse si parla di circa 200 infermieri e 160 operatori sociosanitari.

Sono professionisti sanitari - in gran parte donne -, attualmente dipendenti di cooperative che gestiscono Rsa, centri diurni, istituti di sanità privata. E questi sul versante assistenziale. Poi ci sono gli educatori impiegati in scuole materne e nidi che passano alla scuola pubblica. Questi lavoratori, dovendo lasciare rapidamente l'attuale posto di lavoro, sono costretti sulla base del contratto nazionale a pagare la penalità del preavviso che, a seconda del livello e dell'anzianità, può arrivare anche a 3.000 euro netti.

"Il preavviso è una norma dettata dal codice civile ma rimane incomprensibile perché, in questa particolare fase di emergenza nazionale, non si sia deciso di tutelare quei lavoratori che sono chiamati a rendersi disponibili da un giorno all'altro", commentano dalla Cgil aretina.

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.