Toscana, mercato del lavoro sempre più in crisi

. Inserito in Lavoro

Le aspettative di un rapido e visibile impatto sul mercato del lavoro in Toscana con i "decreti riaperture" seguiti alla fase acuta dell'emergenza Covid-19 non ci sono state.

Lo dicono i numeri del rapporto Irpet (l'Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana) sul mercato del lavoro nel periodo tra giugno e agosto: al 31 agosto, infatti, il numero di dipendenti sul territorio regionale era uguale a quello del 30 aprile. In altre parole, tutto fermo e tendenzialmente in crisi. Unica eccezione, stavolta, per il settore delle costruzioni, in crescita rispetto al 2019, a seguito della ripartenza di attività come i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria. Il solo contributo di questo settore, però, è troppo piccolo per poter influenzare, spiega l'Irpet, il risultato complessivo a livello toscano. Anche perché, nel gioco di addizioni e sottrazioni di forza lavoro, va considerato che a giugno, come ogni anno (ma stavolta di più vista la perdita di posti dei mesi del lockdown), sono terminati circa 18.000 contratti a termine della scuola, quelli per le supplenze che finiscono, appunto, con gli esami e il numero di questi contratti è più o meno lo stesso di quelli nel settore del turismo balneare. Risultato: somma zero. Guardando al solo turismo, su base annua, è questo il settore che ha perso il maggior numero di dipendenti: -25.000, pari al -16,8%. Solo il settore balneare, rispetto all'11 marzo, ha 20.000 dipendenti in più mentre vanno male le città (-15.000 dipendenti da inizio lockdown). Nelle aree a vocazione manifatturiera, inoltre, i dipendenti in meno sono stati 17.000. Le categorie più in crisi sono, nel confronto con i primi otto mesi del 2019, i giovani sotto i 35 anni, sia donne che uomini e le donne immigrate: sono loro i più colpiti dalle chiusure disposte per l'emergenza sanitaria.

Tags: Toscana Lavoro Irpet