Cisl Arezzo: "Esplodono le richieste di ammortizzatori sociali, fino a quando la tenuta dell'Inps?"

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Anche il tessuto produttivo della provincia di Arezzo cambia volto e si divide in due: metà lavoratori in smart working, l'altra metà in cassa integrazione, ovviamente fatte salve le attività produttive, di servizi e di logistica ritenute essenziali.

"Ad oggi", fa sapere Fabrizio Fabbroni della segreteria UST CISL di Arezzo, "ai nostri uffici sono arrivate oltre 2.200 richieste, da parte di aziende medio-piccole, per accedere alla CIGO (la cassa integrazione in deroga), così come è arrivato un numero elevato anche per quanto riguarda il settore artigiano che ha fatto richiesta per accedere al FSBA (fondo bilaterale artigiano). Numeri importanti che preoccupano e in particolare per alcuni settori quali il metalmeccanico e l'orafo che, da soli, costituiscono il 50% delle richieste e che interessano oltre 7.000 lavoratori. Numero, purtroppo, destinato ad aumentare. A seguire i settori della piccola edilizia, tessile, chimico, trasporti e alimentare".

"Quello che ogni giorno abbiamo davanti", prosegue Fabbroni, "è un quadro preoccupante che muta di continuo e in peggio e, sempre più, abbiamo conferma che gli ammortizzatori sociali diventano ancora più indispensabili per non lasciar cadere anche nell'angoscia economica, oltre che in quella sanitaria, lavoratori e famiglie. Alla preoccupazione per il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali di sostegno al reddito ce n'è un'altra che fa preoccupare ancora di più e riguarda l'INPS. Non è la mancanza di liquidità, bensì il possibile 'esaurimento' dei versamenti. Niente lavoro, niente versamenti. Fin quando potrà reggere?".

"Questo tempo 'sospeso'", continua il segretario UST, "invitiamo le parti datoriali ad utilizzarlo per svolgere tutti gli adeguamenti necessari per mettere gli ambienti in sicurezza. Ricordiamo che l'INAIL attraverso il bando ISI concede contributi a fondo perduto per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro. Alla ripresa lavorativa non si può pensare che nulla sarà cambiato, proprio a partire dalla sicurezza. Il primo agosto dello scorso anno qui nel territorio fu firmato un protocollo in Prefettura proprio per l'adeguamento sulla sicurezza e questa forzata pausa produttiva, per chi non l'ha ancora fatto, è l'occasione per mettersi in regola".

"La CISL di Arezzo con tutta la sua struttura, le federazioni e i servizi è presente e monitora con estrema attenzione l'evolversi della situazione e, attraverso i patronati, accoglie e segue le istanze per la richiesta di aiuti ai lavoratori e alle imprese", conclude il sindacalista. "Infine, anche noi abbiamo promosso una raccolta fondi per l'acquisto di mascherine, sensibilizzando i nostri responsabili di categoria e servizi. La CISL c'è".

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