Una band aretina sulla cresta dell’onda: tornano in tour i Sycamore Age con “Castaways”

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Suoni mistici, trascendentali, che si alternano a melodie ritmate, evocatrici. La musica dei Sycamore Age non è racchiudibile in un genere unico poiché ogni singola produzione tende a scivolare verso mondi aperti del suono.

Tendenze verso dimensioni che attraversano le frontiere tra progressive-folk, etno-folk, sonorità psichedeliche ma anche spirituali, oniriche, sperimentali... Atmosfere gotiche e bucoliche si sovrappongono, si mescolano in un calderone ipnotico di suoni ricercati. Il loro primo album, “Sycamore Age”, è uscito a marzo 2012, distribuito in Italia e in Europa da Rough Trade e grazie al successo riscontrato conquistano il pubblico internazionale e vengono invitati a suonare alla Berlin Music Week. Con “Perfect Laughter” (2015) viene affrontato il tema del confronto tra uomo e divinità, un viaggio attraverso miti e simboli tra il tempo e lo spazio. A dicembre 2020 tornano sotto i riflettori con “Castaways” per Woodworm label-Universal e adesso in tour per l’Italia dopo la recentissima uscita del video di A Maze, realizzato con la collaborazione di Alessandro Galastri (in arte Dedalism), il nuovo brano della band estratto dall’ultimo album.

Li abbiamo incontrati per conoscerli meglio tra una tappa e l’altra del tour iniziato a Bologna il 5 dicembre 2021. Francesco Chimenti, Franco Pratesi, Daniel Boeke, Stefano Amerigo Santoni e Luca Cherubini Celli, partiamo dall’origine del vostro nome, Sycamore Age, perché la scelta del Sicomoro?

“All’inizio, nel 2011, con un disco già quasi finito, non avevamo ancora mai pensato seriamente a trovare un nome per la band, cercammo di fare autoanalisi, confrontandoci anche con gli amici più stretti. Il mood del primo nostro disco si è ispirato al significato profondo e ancestrale che esprime la pianta del sicomoro, che nell’immaginario più antico è simbolo di passaggio interdimensionale: può rappresentare una transizione verso l’aldilà, come nel caso degli antichi Egizi che ne usavano il legno per costruire i sarcofagi, ma può significare anche un’illuminazione, come nella citazione di uno dei Vangeli in cui l’avido Zaccheo, salendo su un sicomoro per riuscire a vedere Gesù rimane immediatamente folgorato dalla sua figura, cambiando subito credo e stile di vita. Per questo il genere del primo disco si può definire come una sorta di mix tra folk apocalittico, Classic Prog, Psichedelia… abbiamo immaginato il sicomoro come elemento di passaggio ad una nuova era, nella quale gli elementi di cui sopra come spiritualità e solennità, sarebbero stati dominanti.”

Come definite il vostro approccio alla musica?

“Cerchiamo di mantenere il nostro approccio alla musica come un qualcosa di infantile e spontaneo, se non addirittura affidato al caso. Ogni volta che esce un nuovo brano consideriamo di capire la sua natura, cercando di accompagnarlo alla compiutezza seguendo le inclinazioni che il brano stesso ci ispira. Nel nostro altarino votivo personale c’è la foto dei quattro ragazzi di Liverpool, e ci assolvono puntualmente per ogni qualsivoglia incoerenza commessa!”

Quali sono i temi affrontati nell’ultimo album Castaways, e perché questo titolo?

“Il titolo del disco nasce da un verso, poi divenuto anche il titolo, del primo brano del disco: “Castaways without a storm”. Con questa frase volevamo narrare in qualche modo il sentire del nostro tempo, ovvero lo smarrimento, lo spaesamento, sommati ad un certo sconforto, dei quali può essere vittima un naufrago, pur non essendo noi mai stati travolti da nessuna reale tempesta. Nel nostro caso infatti, si tratta di un naufragio anomalo, nel quale siamo scivolati lentamente, nel corso di molti anni, senza neanche accorgercene e dai quali effetti non sappiamo risollevarci, o così sembrerebbe. Tutto ciò è stato concepito poco più di due anni fa, quando la pandemia che ci ha travolto tutti, in quella che poteva essere una realtà immaginabile solo dagli autori di trame distopiche. Tant’è che in seguito ci siamo ritrovati a domandarci - e se fosse proprio questa la tempesta che in qualche modo attendevamo?- Vedremo”.

Le prossime date in programma

11 Marzo 2022 Pesaro, Spazio Webo

13 Marzo 2022 Sermide (MN), Chinaski

18 Marzo 2022 Torino, Ex Cinema Maffei

20 Marzo 2022 Pisa, Backstage

11 Maggio 2022 Roma, L'Asino Che Vola

12 Maggio 2022 Napoli, Teatro Bolivar

20 Maggio 2022 Ferrara, Blackstar

21 Maggio 2022 Padova, Arcella Bella

Tags: EF-B Sycamore Age

Francesca De Simone

Francesca De Simone

Francesca De Simone: Laurea in Letteratura, appassionata di francofonia e comparatistica. Inclinazione al racconto della realtà e di punti di vista altri