Antonio Padellaro, le 7 cose di cui vergognarsi

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Successo per l’iniziativa promossa dalla Fondazione Settembrini.

Non è stata la presentazione di un libro qualunque quella organizzata dalla Fondazione Nicodemo Settembrini di Cortona, d’intesa con il comune di Cortona, il Maec e l’Accademia degli Arditi, che ha avuto luogo al teatro Luca Signorelli.
L’attualità degli argomenti trattati nel volume e l’autorevolezza del suo autore hanno reso la serata piacevole e coinvolgente
7 cose di cui vergognarsi. Ora e allora – questo il titolo del libro - fornisce la testimonianza narrativa di un osservatore attento alla realtà italiana e ripercorre alcune delle vicende più negative della storia del nostro paese.
L’autore è Antonio Padellaro, una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano.
Padellaro, intervistato dal giornalista Luca Tosi, ha messo l’accento sugli errori che hanno segnato e
segnano il carattere degli italiani, evidenziando sette vizi ricorrenti di cui vergognarsi: adulare i potenti, coltivare l’odio, rimpiangere il passato, sottomettersi, non restituire, annoiare il prossimo, non vergognarsi mai.
Un volume che è uno spaccato dell'Italia che fu, ma che risulta utile anche per «leggere» l'Italia di oggi: una sorta di diario critico del nostro paese che evidenzia una serie di errori da non ripetere.
Padellaro ha poi risposto a una serie di domande del pubblico, nelle quali ha raccontato alcuni retroscena vissuti nel corso della sua lunga attività professionale.

Giornalista e scrittore, per quasi vent’anni al Corriere della sera, è stato poi vicedirettore dell’Espresso e direttore dell’Unità. Nel 2009 è stato tra i fondatori del Fatto quotidiano di cui è stato direttore fino al 2015. Attualmente è ospite fisso del programma Otto e mezzo su La7.

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