Cosa resta degli anni ottanta. L'analisi di Nicotra: "Il peggio stava per arrivare" Ar24Tv

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Dal 30 settembre trovate nelle librerie “L’agile mangusta” del collega giornalista Alfio Nicotra. Parla della storia di un piccolo partito dalle grandi ragioni, era così che si definiva Democrazia Proletaria. "Pionieri dei temi più attuali. Recuperare sostanza".

Ma questo libro e più che altro la storia della politica degli anni ottanta, un decennio che ha segnato profondamente la storia della Repubblica, anni di di resistenza e impegno sociale sui temi della pace, dell’ambiente e del femminismo. Una generazione che ha dovuto fare i conti con il decisionismo di Craxi, con le politiche aggressive e liberiste di Margaret Thatcher e di Ronald Reagan. Un libro imperdibile per capire gli anni ottanta visti dalla prospettiva di chi sognava e lottava per un mondo migliore, e lo faceva con grande determinazione perché aveva capito in anticipo che il peggio stava per arrivare.

politica dalle lotte del Sessantotto e i giovani affacciatisi all'impegno militante con i nuovi movimenti degli anni Ottanta. La sua originalità si desume sin dal soprannome che ne diede il leader Mario Capanna: l'agile mangusta che doveva muoversi con sveltezza per colpire il cobra della Democrazia Cristiana e del padronato, uno strumento leggero e coerente più efficace del pesante e immobile pachiderma del Partito Comunista Italiano. Scritto dalla visuale privilegiata di un membro della direzione del partito, questo libro ne ricostruisce la storia scavando soprattutto nelle proposte di legge e negli atti parlamentari del periodo di massima attività istituzionale (dal 1983 al 1987) in cui poté contare su sette deputati. Una legislatura carica di eventi importanti per la storia del paese: dal primo governo a guida socialista di Craxi

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Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.