Dopo lo stop per covid, riprendono le attività della Società storica aretina

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L’attività della Società storica aretina riprende martedì 21 settembre, dopo la lunga sospensione dovuta al covid, con la presentazione del numero 45 di “Notizie di Storia”, periodico semestrale dell’associazione uscito nel mese di giugno.

L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Arezzo, è in programma alle ore 17,30 all’Auditorium Ducci di via Cesalpino. All’incontro saranno presenti il direttore della rivista Luca Berti e gli autori di contributi, recensioni, lettere e quant’altro pubblicato in questo numero del giornale, che illustreranno sinteticamente il contenuto dei rispettivi scritti. In copertina compare la seicentesca testa di Buratto da sempre conservata in Palazzo Comunale.

In formato rotocalco, 48 pagine ricche di illustrazioni e dense di contenuti, la rivista offre un aggiornamento sulle ricerche riguardanti la cultura e soprattutto la storia nell’Aretino. In particolare, vi sono ben sette “contributi” ossia brevi saggi relativi alle diverse epoche storiche. Nel primo Pierluigi Licciardello avanza seri dubbi sulla storicità della figura di Elemperto II vescovo di Arezzo nell’XI secolo; poi Riccardo Neri si sofferma sull’isolamento politico di Pier Saccone Tarlati che sfociò nel 1337 nella prima sottomissione di Arezzo a Firenze, mentre Simone De Fraja ricostruisce le gesta di Bernardo Accolti – “il gran lume aretin, l’Unico Accolti”, secondo l’Ariosto – che, dopo aver acquistato il ducato di Nepi, ne fu privato dal papa per gli abusi commessi. Al Seicento sono dedicati i due articoli successivi: Luca Berti riferisce di due testimonianze di Giostra da parte del medico e letterato Emilio Vezzosi rimaste quasi del tutto ignorate fino ad oggi; Giovanni Bianchini approfondisce la conoscenza di un ‘minore’, Filippo Felicini, musico e letterato. Infine, Michele Loffredo offre una rassegna dell’iconografia dedicata al notissimo ‘improvvisatore’ ottocentesco Tommaso Sgricci, mentre Luigi Armandi ricostruisce le vicende della grave epidemia di Spagnola che colpì anche la nostra città all’indomani della Grande Guerra.

Dopo le “segnalazioni bibliografiche” a cura della Biblioteca “Città di Arezzo”, le recensioni hanno per oggetto gli atti dei convegni sul Castro e sulle opere aretine di Galileo Chini e i libri sulla storia dei Camaldolesi (autore Antonio Ugo Fossa), sulla sfida al papato avignonese operata dal vescovo Tarlati (Pierluigi Licciardello), sull’economia aretina della seconda metà del Trecento (Alberto Luongo), sui monumenti a Garibaldi di Arezzo e Anghiari (Franco Cristelli), sul restauro della Fortezza.

Nel prosieguo della rivista si parla del convegno sull’abbazia di Monte Oliveto, si ricordano le figure di Pietro Ralli e di Giuseppe Calosci, recentemente scomparsi, e si danno notizie sulla vita della Società storica, fra le quali la donazione ricevuta in memoria di Paolo Giammarruco. Chiude il numero una lettera di Aldo Bonini sul grande esodo dalle campagne del secondo Dopoguerra.

L’accesso è libero e gratuito, ma contingentato, con l’obbligo di presentare la certificazione verde europea e di osservare tutte le disposizioni anti-convid.

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