Vaccini, tutto pronto per l'incontro informativo di DaiShiDo

. Inserito in Eventi e Cultura

Giovedì 10 dicembre l'accademia DaiShiDo di Arezzo ha organizzato un incontro informativo sulla libertà vaccinale e i diritti costituzionali dal titolo "Vaccini: scelta consapevole?", evento che si terrà in videoconferenza su Zoom, alle 20:45, in collaborazione con il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione. Relatore Mauro Barbera del Consiglio direttivo Comilva. Prenotazione codici di accesso 335 6910858 e 320 1111190

Come nasce questo evento e a chi si rivolge?

Lorenzo Falsini, presidente Aps Accademia DaiShiDo di Arezzo:

"L'Accademia DaiShiDo è una associazione culturale e di promozione sociale che ha lo scopo di occuparsi del benessere della persona in tutti gli ambiti. A questo proposito, dato l'enorme interesse che sempre più persone stanno manifestando nei confronti dell'argomento 'vaccini', abbiamo deciso di organizzare questo incontro gratuito con l'intervento di personale qualificato e professionisti del settore. Lo scopo è proprio quello di informare le persone, in modo da poter far luce su vari dubbi che in tanti stanno esprimendo e poter fugare timori e paure. In quanto associazione di promozione sociale, riteniamo doveroso rivolgerci a tutte quelle persone che esprimono disagi e sofferenza, sperando di fare opera gradita alla cittadinanza".

Quali sono i motivi dell'obiezione di coscienza rispetto l'attuale profilassi vaccinale?

Mauro Barbera, Comilva Odv:

"I motivi che sottendono all'obiezione di coscienza alle vaccinazioni possono essere molteplici. Spesso gli obiettori sono ritenuti dei fanatici, dei settari, delle persone che rifiutano il progresso scientifico in nome di una particolare predilezione per le cose 'naturali', degli ingenui, degli approfittatori dei benefici (presunti) dell'altrui vaccinazione, persone che fanno questa scelta sulla base di motivazioni di carattere ideologico, e così via. Tutte queste definizioni sono architettate ad arte per ridurre a banalità una scelta che nasce invece da una profonda esigenza di essere al centro delle proprie decisioni, senza delegare a nessuno questo compito. Fra gli obiettori vi sono situazioni e percorsi sanitari e di vita molto diversi che meritano profondo rispetto.

L'obiezione di coscienza è sempre frutto di un percorso, anche interiore, di maturazione e discernimento. Un cammino che per certi versi è del tutto personale. Non va dimenticato che vi sono medici, scienziati, ricercatori, autorevoli esponenti del mondo accademico a livello internazionale, associazioni e ordini professionali critici rispetto l’attuale profilassi vaccinale.

Dall'entrata in vigore della legge 119/2017 (che ha convertito il DL n. 73/2017) gli obiettori vengono etichettati 'novax': un epiteto utilizzato in maniera dispregiativa se non da riprovazione sociale, nonostante le reiterate precisazioni di chi non si riconosce affatto in una simile definizione. Migliaia e migliaia di individui vengono identificati indistintamente come appartenenti a un gruppo con caratteristiche collettive. Per farne parte sembrerebbe sufficiente chiedere legittimamente il rispetto del diritto all'autodeterminazione in ordine alla propria salute, del diritto al Consenso Informato, ovvero della libera scelta in campo terapeutico e vaccinale. Diritti inviolabili che tutti dovrebbero avere a cuore. Oggi praticare l'obiezione di coscienza, alla luce delle ultime normative, è fondamentale, nonché doveroso: significa non adempiere ad un dovere o ad un obbligo invocando l'ingiustizia o iniquità del medesimo e adducendo la sussistenza di norme di rango paritario o sovraordinato".

Di che si occupa il Comilva?

Mauro Barbera:

"Comilva è un'associazione fondata sul volontariato. Un movimento partecipativo di cittadini che intervengono, nei loro rispettivi territori, nella costruzione di una società più giusta, che rispetti la dignità e i diritti inviolabili di ogni persona. La vaccinazione, anche se obbligatoria per legge, è un'azione volontaria, frutto di una scelta attiva dell'individuo (o della famiglia se riguarda un minore) ed eseguita sotto la sua responsabilità. Una decisione consapevole e responsabile non può che basarsi su un'informazione adeguata e il più possibile completa, nella certezza che ogni terapia medica porta con sé delle conseguenze, soprattutto quando agiamo in chiave preventiva su un organismo, sia esso presunto in piena salute, sia, in particolare, se agito in un contesto di per sé già patologico. Non esiste quindi un meccanismo di azione-reazione totalmente prevedibile, come del resto ognuno di noi agisce in modo del tutto personale verso una malattia o una cura. In sintesi, non esiste una verità assoluta in campo medico.

Parlare dei rischi, delle criticità di un preparato vaccinale o della profilassi farmacologica in generale, oggi, parrebbe un vero e proprio tabù. Ciò che ci viene proposto è un modello informativo standardizzato, che parla un linguaggio uniformato e ci priva, anche con il nostro medico, di ogni confronto libero e incondizionato. È nostro dovere richiamare il nostro medico (pediatra di libera scelta o medico di Medicina Generale) alle sue responsabilità, affinché la relazione sia garantita dal principio di precauzione e basata su una vera alleanza terapeutica, cercando di instaurare un dialogo costruttivo in grado di influenzare un cambiamento. A partire dall'anamnesi individuale e familiare è lecito sottoporre al medico ogni nostro dubbio riguardo le specifiche vaccinazioni alle quali noi stessi o i nostri figli siamo chiamati a sottoporci".

Tags: Vaccini DaiShiDo

Francesca De Simone

Francesca De Simone

Francesca De Simone: Laurea in Letteratura, appassionata di francofonia e comparatistica. Inclinazione al racconto della realtà e di punti di vista altri