Stia, il parco del Palagio Fiorentino ospita Stand Up for Africa

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Torna Stand Up for Africa, la piattaforma fondata da Paolo Fabiani e Rossella Del Sere per sperimentare gli innesti tra linguaggi dell'arte e diritti umani. L'appuntamento di sabato 18 luglio, che si terrà nel parco del Palagio Fiorentino di Stia, alle ore 18, è la congiunzione tra la scorsa edizione e il nuovo progetto 2020

Verrà infatti presentato il libro che raccoglie i progetti, le mostre, le performance e le attività pedagogiche di SUFA 2019, a partire dalle attività svolte in collaborazione con Naturalmente Pianoforte fino alla lunga residenza che ha riunito artisti europei e giovani rifugiati con la guida di artisti come Filippo Berta e Cristina Kristal Rizzo. Nell'occasione verranno presentate al pubblico le linee della nuova edizione, con la presenza del critico d'arte Pietro Gaglianò che curerà il progetto di residenza, incentrato quest'anno sul racconto degli habitat sociali, sulla percezione dello spazio familiare, sulle difficoltà e le nuove possibilità creative date dalla distanza.

"Stand Up for Africa si conferma un progetto complesso e dagli ampi spazi di riflessione, che spazia in molti ambiti disciplinari e ha l'ambizione di creare momenti di riflessione collettiva sulla società, sempre più sfaccettata, anche nel nostro Casentino", ha dichiarato l'assessore di riferimento nell'Unione Eleonora Ducci. "La rete dei soggetti che ruotano intorno a SUFA è sempre più completa e vede la collaborazione di tante personalità che ogni anno credono e investono in questo progetto di grande valore culturale e umano".

Seguendo lo spirito interdisciplinare che caratterizza SUFA, l'ospite speciale dell'appuntamento di sabato è il musicista Jacopo Andreini/Al Mustaqil, polistrumentista, tecnico del suono, produttore, performer con oltre 2.000 concerti suonati in ogni angolo d'Europa, Stati Uniti e Tunisia. Andreini presenterà il suo ultimo progetto musicale, "Don't hush now/Barbarie digitali", che nei temi e nello slancio per gli innesti culturali echeggia nello stesso spazio di indagine di Stand Up for Africa. Una raccolta di voci di attivisti di tutto il Mediterraneo intermezzati e mixati con musica tra industrial e strumenti che tendono alla "tradizione". Linguaggi diversi nella musica e nelle lingue che si raccolgono in un Mediterraneo il cui centro è  più geometrico-geografico e non economico.

Andreini suona con Achref Chargui Trio, Giacomo Sferlazzo, NEEM Orchestra. Nel recente passato con l'enfance rouge, Squarcicatrici, Tsigoti, Jealousy Party e molti altri. Come strumentista ha collaborato con Lotfi Bouchnak, The Master Musicians of Jajouka led by Bachir Attar, Amy Denio, Scott Rosenberg, Arrington de Dionyso, Thollem McDonas, Roy Paci e molti altri.

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