Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, vicini anche se distanti

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Giovedì 2 aprile 2020 è la 13esima Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, istituita nel 2007 dall'Assemblea Generale dell'ONU come ricorrenza per richiamare l'attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Non una giornata di festa, ma di consapevolezza e di riflessione, per accendere i riflettori su una condizione ancora sconosciuta e spesso sottaciuta e per permettere una crescita consapevole della comunità sul tema.

"In questo periodo storico di forte emergenza sanitaria causata dal COVID-19 l'associazione Autismo Arezzo", dichiara il presidente Andrea Laurenzi, "ritiene che sia ancor più necessario rimarcare l'importanza della giornata del 2 aprile, per ricordare la rilevanza del sostegno e del supporto alle famiglie di persone con autismo in una fase così delicata come quella attuale. Avevamo preparato un grande programma di iniziative ed eventi per tutto il mese di aprile ed anche maggio, avevamo anche la disponibilità di una grande artista, Tosca, che si sarebbe esibita al Teatro Petrarca proprio per noi".

"Naturalmente tutto è saltato, stravolto", spiega Laurenzi, "solo dodici mesi fa eravamo duemila a sfilare festosi ed orgogliosi per le strade di Firenze, oggi cercheremo con delicatezza e rispetto per tutti coloro che stanno soffrendo per la pandemia di far ricordare al mondo che l'autismo non si ferma e che i nostri figli, i nostri fratelli, i nostri amici autistici sono qui e sono coinvolti anche loro nel COVID-19 e che ci saranno anche dopo. Confinati in casa tutti richiediamo a gran voce di ritornare alla nostra vita; ma in questo nuovo scenario la vita delle persone con autismo sta avendo complicazioni drammatiche".

"Lo scorso anno abbiamo richiesto con forza la necessità che ogni persona con disturbo autistico abbia un proprio progetto individuale di vita, come previsto dalla legge. E abbiamo denunciato che questi progetti non sono stati fatti, non ci sono, e che spesso intorno ai nostri figli regna l'improvvisazione. Ora i nostri ragazzi sono a casa e si sta pensando a come intervenire per supportare le famiglie e le persone stesse, provando a usare quegli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione, come per esempio le videochiamate, il web", continua Andrea Laurenzi. "Ma noi non abbiamo bisogno di telefonate di conforto o di comprensione. Abbiamo bisogno che in questo momento straordinario si faccia uno sforzo mai richiesto anche nei confronti dei nostri ragazzi. Abbiamo bisogno di professionalità, di progettualità, di obiettivi di lavoro che provino a sostenere i ragazzi e le famiglie. I danni provocati da questo isolamento, sul ragazzo e sulla famiglia saranno drammatici e difficilmente calcolabili. Il nostro territorio sta facendo uno sforzo straordinario per cercare di arginare questo nemico che ha sovvertito le nostre vite e che ci sta portando via tanti cari e tanti amici".

"È necessario mettere in campo uno sforzo altrettanto straordinario per i nostri ragazzi. Non è più tempo di steccati e di difese di posizione, gli psichiatri aprano i loro ambulatori ai nostri ragazzi e ci aiutino laddove sarà necessario. La mancanza della scuola deve essere sostituita da un equivalente intervento domiciliare; ma il punto, ancor prima che normativo riguardo al personale scolastico e al diritto allo studio, è sanitario. Gli operatori contattino le famiglie. Iniziamo a lavorare insieme, sperimentiamo nuove forme di contatto, cerchiamo di abbattere la solitudine, evitiamo di trasformare le mura delle nostre case in mura di una prigione troppo stretta per giovani e adulti con autismo, che possono non capire perché non possono uscire o andare a fare la loro attività o a scuola. Quello che faremo, in questa giornata e per il Mese Blu di Aprile, sarà semplicemente una comunicazione social e web, una campagna di informazione che ci prepari al dopo coronavirus, seguiteci e dialogate con noi. La nostra associazione Autismo Arezzo", conclude il presidente, "che fa parte del Coordinamento Toscano Famiglie per l'Autismo, raggruppa oltre 100 famiglie della provincia e lavora da anni per difendere i diritti delle persone con autismo e soprattutto il loro diritto alla cura e ad una vita piena e libera. Oggi in questa situazione difficile e tragica abbiamo anche una straordinaria opportunità, di rimettere al centro del nostro agire i valori della vita, del rispetto e della solidarietà. Noi ci siamo".

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