Daniela Morozzi porta il naufragio delle relazioni al Teatro Verdi

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Nuovo appuntamento a Monte San Savino con l’inizio ufficiale della stagione teatrale

Mercoledì 11 dicembre, alle ore 21:15, inizio ufficiale di stagione teatrale al Teatro Verdi di Monte San Savino con il percorso artistico curato da Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. MonteServizi. Protagonista della scena sarà l’attrice fiorentina Daniela Morozzi in “Amy. Storia di un naufragio” liberamente ispirato al racconto “Amy Foster” di Joseph Conrad, pubblicato nel 1901 ma con proiezioni ancora straordinariamente attuali. Un progetto di Daniela Morozzi su testo di Valerio Nardoni con la regia di Matteo Marsan. Musiche originali di Stefano “Cocco” Cantini, voce di Valentina Toni, luci e scenografie di Beatrice Ficalbi e Matteo Marsan, costumi di Laura Celesti per una produzione firmata dal Teatro delle Donne.

Alle ore 18:30 incontro gratuito con Daniela Morozzi presso il bar del Teatro Verdi con aperitivo offerto a tutti i presenti da A.S. MonteServizi per un inizio di stagione nel segno dell’incontro e della festa. Yanko viene dai Carpazi ed è l’unico sopravvissuto di un intero bastimento andato a fondo davanti alle coste dell’Inghilterra. Yanko è bello, sa lavorare la terra, mungere le vacche, è religioso, impara l’inglese e addirittura salva da morte certa la nipotina di un ricco possidente inglese, ottenendo prima un salario, poi un piccolo appezzamento di terra. Amy Foster si innamora di lui e, contro la volontà di tutti, lo sposa e mettono al mondo anche un figlio. Tuttavia nulla di tutto questo gli basterà per essere accettato nella microscopica comunità del borgo in cui è naufragato: appare alla stregua di un pagano, una specie di stregone, forse un pazzo, molto probabilmente un demonio. Di sicuro uno straniero. E tanto basta per condannarlo.

«Come non pensare all'oggi dunque, all'oggi dei barconi e dei migranti, dei porti chiusi e delle reti di filo spinato – scrive Maria Dolores Pesce su Dramma. - Ma in questa scrittura scenica, costruita sul filo sottile di una prospettiva alternativa, non c'è solo questo, c'è anche e soprattutto il grido della nostra stessa umanità affinché possa essere alla fine salvata, al di là di contingenze e circostanze storiche, salvata dall'annichilimento che un potere perverso usa per riprodursi».

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