Casentino, partenza a rilento per i saldi invernali

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Luca Boccalini, responsabile delegazione Confcommercio Casentino: “vendite con il freno a mano un po’ tirato, ma nessuno stupore: la gente per i saldi migra verso le città più grandi come Arezzo e Firenze oppure agli outlet”
Il primo fine settimana si è chiuso senza grandi numeri. Scontrino medio di 100 euro e movimento soprattutto nella giornata di sabato 5 gennaio. 
Più alte le aspettative per il prossimo week end (12 e 13 gennaio), che cade dopo il pagamento degli stipendi mensili. Tra le novità, più pubblicità sui social. Le previsioni: sei famiglie su dieci acquisteranno capi in saldo, per un importo medio di 167 euro a persona
Il primo weekend dei saldi in Casentino si è chiuso senza grandi numeri: sabato 5 gennaio c’è stato più movimento rispetto alla domenica, con diverse persone che hanno visitato i negozi e provato capi di ogni genere. 100 euro lo scontrino medio a persona. Sneakers, piumini, maglioni e abbigliamento sportivo i prodotti più gettonati. È questo, in estrema sintesi, il resoconto che arriva dalla delegazione di Confcommercio, che ha riscontrato nella vallata una partenza più tiepida rispetto a quella registrata nel resto della provincia.
“I saldi invernali 2019 sono partiti con il freno a mano tirato, ma non c’è nulla di cui stupirsi – spiega il responsabile territoriale di Confcommercio Luca Boccalini – intanto perché il Casentino non è mai stato meta privilegiata dello shopping per il fine stagione. La gente per i saldi è attirata dalle città più grandi come Arezzo o Firenze, oppure dagli outlet. I negozi di moda casentinesi lavorano bene con i clienti abituali, che magari tornano per concedersi qualche acquisto in più approfittando degli sconti. Il cliente di passaggio in questo periodo è meno frequente. Una cosa è certa: chi entra in negozio ha già ben chiaro in mente cosa vuole”.
Insomma, i negozianti del Casentino cercano di lavorare bene durante la stagione, senza riporre troppe aspettative nel periodo delle vendite di fine stagione, che “del resto – ricorda Boccalini – sono nate per smaltire le scorte di magazzino e fare spazio alle nuove collezioni”.
Gli sconti proseguiranno fino al prossimo 5 marzo, “ma è nelle prime settimane che si concretizzano gli affari migliori, anche perché si ha più probabilità di trovare un assortimento di modelli, taglie e colori che fanno al caso nostro”, spiega Boccalini. “Sono certo che il prossimo fine settimana, quello del 12 e 13 gennaio, sarà migliore in quanto ad incassi, perché cade pochi giorni dopo la riscossione degli stipendi mensili da parte di molti dipendenti”, dice Boccalini.
Nelle previsioni di Confcommercio, saranno almeno sei su dieci le famiglie casentinesi che faranno acquisti in saldo, per un importo medio di 167 euro a persona, circa 400 a famiglia. “Una cifra realistica, dal momento che i primi scontrini personali sono stati di circa 100 euro nel primo fine settimana”.
Tra le novità di quest’anno, Confcommercio segnala un’inversione di tendenza nella comunicazione usata dai commercianti: “è cambiato il modo di promuovere i saldi: oggi si usano sempre di più i social, oltre alle più classiche forme di pubblicità. Questo permette di far conoscere le proprie offerte a più persone, magari anche a chi abita più lontano e potrebbe approfittare dello shopping per conoscere i nostri borghi”.
Secondo l’indagine previsionale dell’associazione di categoria, il 75% dei commercianti di moda prevede saldi in linea con quelli dell’inverno 2018, il 15% conta su vendite più vivaci (tra il +5 e +10%), mentre il resto teme un lieve calo. “Il pessimismo nasce dal proliferare di promozioni e offerte che si avvicendano tutto l’anno, anche nei 30 giorni prima della partenza dei saldi, quando sarebbero vietati per legge se non in caso di chiusura definitiva o ristrutturazione dell’attività. La gente ormai è assuefatta a questo fenomeno, che in realtà si profila come concorrenza sleale”.
Per salvarsi, i negozianti della moda cercano di specializzarsi sempre di più: “la leva del prezzo non può salvare le piccole attività, che devono invece puntare sulla selezione di capi originali, che i clienti difficilmente troverebbero altrove, e nell’offerta di servizi personalizzati, dalla sartoria alla consegna a domicilio”, conclude il responsabile della Confcommercio casentinese. 

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