Riapertura discoteche, Consolati: “Contento, ma restiamo un settore troppo penalizzato”

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Le recenti disposizioni attuate dal governo circa la capienza nei luoghi pubblici stanno trovando più o meno consensi a seconda dei casi. Anche le discoteche, finalmente, potranno tornare ad accendere le consolle al 50% della loro capienza effettiva, una decisione che sta trovando pareri piuttosto discordanti tra gli operatori del settore.

In Valdarno la storica discoteca Fitzcarraldo di Terranuova Bracciolini ha già deciso che riaprirà i battenti, il gestore Marco Consolati parla di scelta quasi obbligata per contenere i costi gestionali che, anche nel periodo di chiusura, non sono venuti meno nelle sue tasche:

“Diciamo che sono contento, meglio di nulla, può andar bene anche così. Il nostro settore è stato il primo a chiudere e l’ultimo a riaprire, nel periodo di stop sono arrivati ristori minimi per quelli che sono i nostri fatturati, basti pensare che in quasi due anni di mi sono serviti soltanto a pagare alcune mensilità del locale che ho, comunque, portato sempre avanti nella gestione, saldando regolarmente gli affitti e tutte le utenze. Da me, dalla mia società, nessuno ha da avere nulla e di questo ne vado davvero fiero. Il governo ha provveduto a mandare i suoi aiuti calcolando una media annuale basandosi sul fatturato del mese di aprile, secondo voi quanto può aver guadagnato una discoteca al chiuso in quel periodo ? Perché non me li hanno chiesti di novembre o dicembre, quando le entrate sono decisamente diverse rispetto a quel periodo? Come sempre, rispetto a tanti altri settori, siamo stati penalizzati e non poco”.

Consolati sottolinea poi un aspetto di non secondario conto, che ha messo ancor più in ginocchio la sua categoria:

“Noi con la licenza di pubblico spettacolo siamo soggetti a controlli che altre situazioni non hanno. Vi porto un esempio: quest’estate hanno ballato dappertutto, le famose cene spettacolo che si sono trasformate in discoteche a cielo aperto senza il minimo controllo proprio perché, per uso di destinazione, non sono soggetti ad avere le licenze che noi gestori di discoteche dobbiamo invece esibire. E allora, se io organizzo una mezza serata nel mio locale arrivano i controlli e mi multano oltre a farmi chiudere il locale, da altre parti hanno fatto quello che più hanno voluto. Vi sembra giusto?”.

Sulla questione della capienza l’imprenditore valdarnese la pensa così:

“Secondo me ha poco senso, ci hanno spinto e ci spingono tuttora a vaccinarci per tornare alla vita di prima e far ripartire l’economia. Che motivo ha, allora, imporre il 50% con l’esibizione del Green Pass in un posto, seppur al chiuso, dove sono tutti vaccinati? Sull’uso delle mascherine dentro il locale e non nella pista da ballo lasciamo perdere, secondo voi è così semplice invitare tutti dal primo all’ultimo al rispetto delle regole? Ci sono cose che semplicemente non capisco, ad ogni modo stiamo preparandoci per aprire prima possibile. Stiamo comunque rimettendo in sesto alcune cose perché, come in una abitazione civile comune, se tieni chiuso un posto per quasi due anni, naturalmente poi ci devi rimettere le mani per farlo tornare quello di un tempo”.

Tags: discoteche Fitzcarraldo Marco Consolati

Massimo Bagiardi

Massimo Bagiardi

Giornalista pubblicista da 20 anni ho da sempre curato la passione per lo sport e in particolare per la Sangiovannese calcio che seguo con passione ogni Domenica e in tutte le occasioni dal lontano 1989.

Amo la musica anni 80, ho creato e gestisco forzasangio.it sito che parla del magnifico mondo azzurro