Finanziamenti Regione Toscana per Mpi, Paffetti e Romagnoli: "Bando utile per sostenere l'autoimprenditorialità"

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Al via dal 4 gennaio 2021 le domande per ottenere finanziamenti dalla Regione Toscana per le micro e le piccole imprese, costituite da non più di 2 anni, condotte da giovani, donne o destinatari di ammortizzatori sociali che apriranno nuove attività. I finanziamenti saranno concessi a sportello: ovvero i progetti saranno finanziati secondo l'ordine cronologico di arrivo della domanda

"È fondamentale essere tempestivi", spiega Laura Paffetti, presidente del Gruppo Giovani di Confartigianato Arezzo, "perché le domande saranno soddisfatte nei limiti delle risorse disponibili che sono circa circa 10 milioni di euro". "È fondamentale", sottolinea, "predisporre un progetto chiaro perché gli investimenti possano essere rendicontati e il contributo possa essere certo. In Confartigianato gli aspiranti imprenditori possono trovare tutto l'aiuto che serve".

"Come Confartigianato", aggiunge Erminia Romagnoli, presidente del Gruppo Donne, "sottolineiamo l'importanza di uno strumento che aiuta l'autoimprenditorialità, per i giovani e per le donne, ma anche per soggetti che hanno perso il lavoro e che dovranno ricrearsi un futuro professionale, visto che il bando riguarda anche le persone che hanno usufruito di ammortizzatori sociali anche se non sono donne o sotto i 40 anni di età".

Ma vediamo meglio di cosa si tratta e chi può accedere a questa fonte di microcredito.

"Sono previsti finanziamenti", continua Paffetti, "fino a 24.500 euro, nella misura del 70% del costo massimo ammissibile di 35.000 euro, a tasso zero e restituibili in sette anni. Ne potranno usufruire micro e piccole imprese (nonché i liberi professionisti) definite giovanili, femminili oppure di destinatari di ammortizzatori sociali la cui costituzione è avvenuta nel corso dei due anni precedenti la data di presentazione della domanda, oppure persone fisiche intenzionate ad avviare un’attività imprenditoriale che costituiranno una micro o piccola impresa (o un’attività di libero professionista) definita giovanile, femminile oppure di destinatari di ammortizzatori sociali, entro sei mesi dalla comunicazione dell’ammissione".

Quali le attività che potranno godere dei finanziamenti?

"Le imprese", precisa Paffetti, "devono esercitare un'attività identificata come prevalente nella sede o unità locale che realizza il programma di investimento, nel territorio della Regione Toscana. Sono ammissibili pressoché tutte le attività ad esclusione di quelle del settore agricoltura. Il valore totale del progetto di investimento non può essere inferiore a € 8.000,00 e superiore a € 35.000,00. Sono ammissibili spese per investimenti materiali ed immateriali, spese generali e scorte nella misura massima del 30% dell'intero progetto".

"Vorrei infine dire", conclude Erminia Romagnoli, "che relativamente a questo bando la nostra Associazione ha formulato proposte perché si possano ricomprendere finalità legate alla successione d'impresa o possa essere utilizzato per rilevare attività gestite da imprenditori che sono al termine della propria carriera garantendo la conservazione di competenze e relazioni; che si possa arrivare ad importi più consistenti visto l'innalzamento dell'importo massimo del microcredito pari a 40.000 avvenuto con il Decreto Cura Italia e che si possa andare sempre più verso l'ottica della semplificazione che non ci sembra quella di introdurre una richiesta di erogazione a saldo per importi così modesti".

La domanda di agevolazione dovrà essere redatta esclusivamente online, previo rilascio delle credenziali di accesso al sito internet www.toscanamuove.it. Confartigianato Imprese Arezzo è a disposizione per la presentazione delle domande grazie a personale specializzato che potrà assistere i richiedenti. Maggiori informazioni sono disponibili su www.artigianiarezzo.it oppure contattando lo 0575/3141 e/o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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