Agenzie di viaggio, Ceccherini: "Regole più semplici e chiare per i ristori, vogliamo ripartire"

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Le agenzie di viaggio fanno parte di una delle categorie economiche più penalizzate dalla pandemia di coronavirus, ma nonostante i problemi che si sono trovati a fronteggiare gli operatori di questo settore c'è chi non vuole abbattersi e manda un messaggio di speranza per sé e i colleghi

La pensa così Patrizio Ceccherini, titolare di Monsoglio Turismo e Cultura che ha sede alla Marchionna, una delle agenzie associate a Confartigianato Imprese Arezzo.

"È vero, la situazione in cui ci siamo venuti a trovare è difficilissima", conferma, "la più dura che si possa immaginare e che abbiamo mai vissuto - tra chiusure dirette per lockdown o indirette perché comunque le persone non possono viaggiare -, ma io voglio essere speranzoso, visto che fiducioso sarebbe forse troppo ottimistico".

Quante sono le agenzie di viaggio nell'aretino? "Siamo 57 e dopo l'inizio della pandemia abbiamo creato una rete che si chiama Avap - Agenzie di Viaggio Arezzo e Provincia, attraverso la quale ci scambiamo messaggi e informazioni. A livello nazionale poi si è creato, fra gli altri, il Movimento Autonomo Agenzie di Viaggio Italiane (Maavi), ma io sono da sempre anche associato a Confartigianato Imprese Arezzo e devo dire che questo, per me, ha fatto la differenza".

"Confartigianato infatti ci è stata vicina con esperti davvero qualificati e grazie a loro siamo riusciti ad interpretare le norme molto complesse dei vari decreti governativi e regionali, che hanno messo in difficoltà tanti - compresi anche studi professionali - e siamo riusciti ad ottenere i rimborsi. Non tutti ce l'hanno fatta, perché era davvero complesso capire come muoversi, ma quelli che si sono affidati come me a Confartigianato hanno potuto individuare il percorso corretto e i rimborsi dovrebbero arrivare ormai a giorni. In un anno tragico come questo, nel quale la perdita di fatturato è stata quasi totale, può fare la differenza".

Ma Ceccherini guarda anche ai prossimi mesi: forse in fondo al tunnel ci sarà uno spiraglio di luce. "Dopo il lockdown della scorsa primavera le persone sono tornate a muoversi, la voglia di viaggiare c'era e io sono speranzoso che quando arriveranno la primavera e poi l'estate la situazione migliorerà. Ad aiutarci saranno i farmaci, ma anche il tempo. E poi, stando attenti, sono convinto che si potrà riprendere a viaggiare".

Patrizio Ceccherini si sofferma sull'aspetto delle misure di sicurezza. "La mia agenzia lavora a 360 gradi, fa incoming, organizza viaggi anche di gruppo e pure in pullman. Le nostre esperienze sono state tutte coronate da successo e soddisfazione. L'estate scorsa tra l'altro un nostro gruppo è stato in Sardegna, ma siamo stati attenti a rispettare le regole e i nostri viaggiatori sono rientrati tutti sani, anche a fronte di controlli effettuati con i tamponi. I nostri gruppi sono formati generalmente da persone senior".

In attesa di tempi migliori ci sono ancora mesi duri da superare: "Chiediamo a Governo e Regione che ci aiutino, possibilmente con normative più chiare e meno burocrazia. Ci vogliono risorse per i ristori e occorrono regole chiare e semplici, che siano immediatamente attuabili, senza tante task force che costano l'ira di Dio".

"Certamente ci vuole la proroga della cassa integrazione, ma poi è necessario anche lavorare appena possibile per riaprire corridoi turistici, per esempio fra Italia e Usa. Soprattutto è indispensabile non essere ondivaghi, aperture e chiusure alternate fanno male all'economia, non si può fare quel minimo di programmazione che invece è indispensabile. Se tutto questo ci sarà (e dovrà esserci) sono speranzoso che potremo archiviare questo annus horribilis e che il nostro settore potrà recuperare anche prima rispetto a certe previsioni".

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