Decreto Liquidità, Vannetti: "I finanziamenti con garanzia arrivano col contagocce"

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Con la conversione in legge del decreto "Liquidità", l'allarme di Confartigianato Arezzo sui tempi e sull'effettiva erogazione. Il presidente Ferrer Vannetti: "Conseguenze a dir poco gravissime per il nostro comparto produttivo e per l'occupazione".

"Tempi allungati, incertezza sull'effettivo realizzarsi del finanziamento, il non sicuro via libera europeo al progetto italiano, troppe modifiche in corso d'opera, per di più con il Fondo centrale di garanzia dei prestiti in attesa di rifinanziamento. Con questo scenario per l’accesso ai finanziamenti con garanzia dello Stato, quindi, la nostra preoccupazione è fortissima, anche perché le modifiche introdotte dal Parlamento in fase di conversione in legge del D.L. 'Liquidità' rischiano di frenare ulteriormente l'iter delle operazioni di accesso ai finanziamenti garantiti dal Fondo centrale". È Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, a lanciare questo allarme rappresentando anche la profonda preoccupazione che percepisce tra le piccole e medie imprese e gli artigiani aretini.

"A questo quadro complesso", afferma il presidente, "si aggiunge un altro fatto davvero molto grave. Da calcoli di Confartigianato emerge che la dotazione finanziaria del Fondo centrale è ormai agli sgoccioli: se il Governo non provvederà rapidamente ad un rifinanziamento si rischia entro poche settimane un blocco delle operazioni garantite e non ci sarà più spazio, quindi, per i progetti di rilancio più consistenti, con conseguenze a dir poco gravissime per il comparto produttivo e per l'occupazione".

Dal 17 marzo al 15 giugno sono pervenute, infatti, al Fondo centrale oltre 630.000 richieste di accesso alla garanzia, delle quali 567.144, ben il 90%, sono relative alla copertura del 100%. In totale sono state rilasciate dal Fondo garanzie per un totale di finanziamenti da più di 32,5 miliardi.

"Mentre il Fondo centrale", spiega ancora Vannetti, "ha dimostrano quindi una notevole rapidità nell'evasione delle richieste, nonostante i volumi pervenuti, non tutti gli istituti bancari - come ammesso dallo stesso Paolo Angelini, capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d'Italia in sede di audizione presso la commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario - hanno operato con la dovuta rapidità ed efficienza".

"Per di più, le notizie che ci arrivano da alcuni istituti di credito poi sono di una momentanea sospensione delle richieste di garanzia, proprio per l'incertezza dovuta alla necessità di acquisire un nuovo via libera, non scontato, dall'Unione Europea affinché tali modifiche possano essere attuate. Oltre a questo, saranno necessari ulteriori tempi tecnici per modificare le procedure delle banche a seguito della variazione della modulistica per l'accesso al Fondo.

Questo quadro è preoccupante perché alle ovvie difficoltà sulle nuove procedure e alla dilatazione dei tempi di risposta alle imprese registrate in queste ultime settimane anche per l'alto numero di richieste si aggiungono le difficoltà causate da modifiche in corso d'opera, che rischiano di creare più svantaggi che vantaggi per i nostri artigiani".

Certo, l'aumento da 25.000 a 30.000 euro e l'allungamento della durata da 6 a 10 anni dei finanziamenti garantiti al 100% rappresentano un fatto positivo, "ma porteranno", approfondisce Ferrer Vannetti, "ad un rallentamento dell'operatività e ad un nuovo congestionamento causato dalla necessità di rivedere una larga parte dei finanziamenti fin qui approvati ed erogati per chi chiederà un adeguamento ai nuovi importi e alla nuova durata. Ancora questo timore non sembra confermato dai dati forniti dal Fondo centrale ad una settimana dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 40, ma credo che questo sia da attribuire all'importante stock delle richieste in giacenza presso gli istituti di credito".

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