Commercianti, la protesta anche in Valdarno. Vannelli e Mantovani: "Vogliamo riaprire"

Luci accese per spronare il governo ad anticipare le riaperture di negozi, bar e ristoranti rispetto al calendario fissato dal premier Conte. Questo lunedì dalle 10 alle 13 i commercianti valdarnesi del terziario legati alla Confcommercio metteranno in pratica questa azione di protesta giusto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ultime disposizioni attuate dal consiglio dei ministri.

In una lettera invitata a doppia firma dai due delegati valdarnesi Federica Vannelli e Paolo Mantovani si chiede, inoltre, l’esonero totale dal pagamento di Cosap, Tosap, Imu e Tari, la concessione gratuita degli spazi esterni oltre ad aiuti ed incentivi fiscali per i canoni di locazione o spese legate alla gestione quotidiana delle utenze.

“Finora ci sono state molte promesse ma di aiuti concreti dallo Stato ne sono arrivati pochi: chiedevamo contributi a fondo perduto e invece ci hanno dato finanziamenti per indebitarci ancora di più - affermano  Vannelli e Mantovani - il bonus di 600 euro ancora molti di noi lo devono ricevere, così come la cassa integrazione i nostri dipendenti. E per fortuna che è stata concessa anche al nostro settore, che altrimenti ne sarebbe stato escluso”.

I due hanno poi aggiunto:

“Non c’è alcuna certezza sulla durata di questa terribile epidemia. Purtroppo neppure a giugno, probabilmente, il virus sarà sparito. Allora pensiamo sia meglio imparare a conviverci rispettando le regole necessarie. Nei nostri negozi siamo pronti a farlo. E poi che senso ha riaprire i servizi pubblici di treno e bus, riaprire le fabbriche con centinaia di operai, e al contempo impedire che lavori un negozio dove entrerebbero al massimo uno o due clienti per volta?. Noi abbiamo bisogno di lavorare. Si calcola che se continua così - concludono - il 20% delle aziende non riaprirà mai più, anche in Valdarno. Non possiamo permetterlo”.