Conti: "Comprare prodotti italiani per sostenere economia e lavoro"

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“C’è da salvare un pezzo di cultura, il saper fare, la tradizione: tante botteghe artigiane bloccate dall’emergenza coronavirus" è il commento di Marco Conti Portavoce Artigianato Artistico CNA Arezzo 

"Per l’artigianato artistico è saltato l’inizio della stagione, abbiamo merce, semilavorati, materie prime ferme nei laboratori, tutto da pagare. Non si fanno cerimonie, sono chiusi i negozi, sospese le manifestazioni, non ci sono i turisti. Il made in Arezzo resta in magazzino. In tempi normali proprio in questi giorni si rifinivano i nostri pezzi unici in vista dell’inaugurazione della 45esima Mostra dell’Artigianato di Anghiari, ormai sospesa in attesa di tempi migliori. Con la bella stagione i borghi aretini cominciavano ad animarsi con manifestazioni e appuntamenti fieristici dedicati ai prodotti artistici del territorio. Che dire poi dello slancio turistico di Arezzo, città proiettata ad attrarre sempre più visitatori con un’offerta ampia e progettualità a vocazione artigiana come il turismo esperenziale o le botteghe aperte di via Bicchieraia?”

Ma per Conti adesso il rammarico non serve. Invece è fondamentale organizzare il piano delle riaperture, in tempi brevi, in sicurezza, avendo chiare regole sulle misure di contenimento del contagio e soprattutto applicabili.

“Chi ha attività chiuse vede i pochi che aprono e sinceramente ad oggi mi risulta difficile comprendere il motivo per cui un laboratorio come il mio in cui non c’è afflusso di clienti debba restare chiuso – osserva Marco Conti - C’è la voglia di ripartire tutti, con protocolli di sicurezza a misura di artigiani e piccole imprese, consapevoli che la salute viene prima di tutto ma che prolungare ancora la chiusura creerebbe danni irreparabili alle imprese e all’economia. Danni che si sommerebbero a fenomeni già adesso insopportabili come l’abusivismo, piaga che dilaga anche nel nostro settore. Le aziende hanno bisogno di tornare a lavorare. Eravamo già in difficoltà, con un lungo periodo di crescita zero, le nostre imprese erano già indebitate prima del virus. Se tardassimo accumuleremmo un ritardo nella ripresa che poi non sarebbe più recuperabile, innescando una crisi economica e occupazionale gravissima”.

L’appello è a stringere i denti e non dimenticare che gli artigiani sono i veri rappresentanti del Made in Italy.

“La prima fase sarà inevitabilmente lenta, dovremo continuare a convivere con il virus ancora a lungo, per cui nulla sarà come prima, dovremo investire sul marketing digitale, sulle piattaforme virtuali, sui social con cui tutti abbiamo oggi più dimestichezza, su un progetto unitario di valorizzazione delle nostre eccellenze. E mai come ora è importante difendere il nostro patrimonio di competenze e conoscenze, il nostro made in con un appello forte a comprare prodotti italiani per sostenere l’economia ed il lavoro del nostro Paese ed aiutare le imprese, in questo momento così difficile” conclude Marco Conti

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