Ladri di bici e smartphone: tre persone finiscono nei guai con la legge

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Una nuova operazione in materia di delitti contro il patrimonio dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno ha consentito di identificare e deferire in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria tre soggetti, tutti con alle spalle specifici precedenti di polizia, identificati quali gli autori di due furti perpetrati nei giorni scorsi a Montevarchi.

In particolare, sono stati i Carabinieri della Stazione di Montevarchi a condurre le indagini – le ennesime, nello specifico settore, portate a termine in questo 2021 – prendendo il là dalle denunce sporte, nell’immediatezza dei fatti, dalle parti offese. Un’indagine-lampo, dopo quelle succedutesi negli ultimi mesi, anche questa resa possibile grazie allo sforzo corale dei Carabinieri impegnati nelle indagini, che, grazie alla conoscenza del territorio e delle dinamiche delinquenziali che lo attraversano – oltre alla fondamentale collaborazione dei cittadini onesti – sono riusciti ad identificare i rei.

Il furto della bicicletta: il primo caso risolto riguarda il furto di una bicicletta commesso nei pressi della stazione ferroviaria del popoloso centro valdarnese. Si tratta di un fenomeno purtroppo abbastanza diffuso, con delinquenti incalliti del settore che non si lasciano scoraggiare dalle frequenti denunce, e dalla presenza della capillare rete di videosorveglianza che aiuta le Forze dell’Ordine a monitorare la cittadina dedicata a Benedetto Varchi. Proprio l’analisi minuziosa dei filmati delle telecamere hanno consentito ai Carabinieri di identificare il ladro che, nei giorni scorsi, aveva rotto il fragile lucchetto che assicurava la bici – una bella mountain bike del valore di alcune centinaia di Euro – ad un palo dell’illuminazione pubblica, a pochi passi dallo scalo cittadino. I Carabinieri, accorsi sul posto per il sopralluogo non appena informati dell’accaduto, hanno subito esperito i primi accertamenti del caso, rendendosi conto che il reo sera stato immortalato da una delle telecamere installate nei pressi. Le immagini non permettevano però l’identificazione, dato che il malfattore – che poi si scoprirà essere un giovane pregiudicato ben noto agli operanti – oltre ad indossare la consueta mascherina chirurgica, aveva preso la cautela di occultare le proprie sembianze sotto un voluminoso berretto invernale. Gli investigatori non si sono però persi d’animo, ed hanno pazientemente seguito il percorso del reo in quello che è stato un vero e proprio pedinamento elettronico, attraverso vicoli e vicoletti della città. La tenacia è infine stata premiata, atteso che, in uno dei video, il malfattore, evidentemente sentendosi al sicuro, si è abbassato la mascherina, consentendo agli investigatori di riconoscerlo al di là di ogni possibile dubbio, e così facendo a smascherarlo, nel vero senso della parola, quale autore del furto. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per furto aggravato.

Il furto dello smartphone: in questo caso, si è trattato di far luce sul furto di uno smartphone perpetrato all’interno di uno studio professionale, nel centro storico di Montevarchi. Anche in questo caso, di cruciale importanza è stata la tempestività con cui la denuncia è stata immediatamente sporta dal professionista. Una volta udito il resoconto dell’accaduto, i Carabinieri di Montevarchi si sono tempestivamente attivati. Era infatti di cruciale importanza agire prima che le tracce ipoteticamente lasciate dal ladro potessero essere cancellate. Immediatamente si sono quindi recati sul luogo del delitto, per i primissimi rilievi. Grazie alle dichiarazioni dei testimoni, e alle immagini riprese dal circuito di videosorveglianza, sin da subito il quadro è estremamente chiaro: due soggetti – un uomo e una donna – giunti a piedi in prossimità dello studio, dopo un brevissimo sopralluogo, accertatisi che il personale dipendente si trovava all’esterno per la consumazione della pausa pranzo, avevano fatto ingresso nell’immobile. Anche in questo caso, risolutive sono risultate, per il buon esito delle indagini, le dichiarazioni dei testimoni, e le immagini riprese dal circuito di videosorveglianza, che hanno consentito di ricavare l’effige fotografica dei due – già noti ai Carabinieri per episodi analoghi – intenti a frugare nei cassetti di una scrivania ed a asportare il telefono cellulare del professionista. Anche in questo caso, i due pregiudicati, poco più che 40enni, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per furto aggravato.

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