Prodotti pericolosi, la Guardia di Finanza ne sequestra più di 3mila a Sansepolcro

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Circa 3.600 i prodotti sequestrati e ritirati dal mercato. Con l'avvicinarsi del periodo festivo, caratterizzato da un sensibile aumento dei consumi, i finanzieri della Tenenza di Sansepolcro, coordinati dal Gruppo di Arezzo, hanno intensificato i controlli per contrastare la diffusione di merce contraffatta e/o non rispondente a standard di sicurezza.

Nei giorni scorsi infatti sono stati avviate alcune operazioni di questo tipo nei confronti di esercizi commerciali della Valtiberina e sono state riscontrate diverse irregolarità. Nel corso degli interventi i militari, "scandagliando" gli scaffali di ben tre negozi di Sansepolcro, si sono imbattuti in diversi articoli di bigiotteria in metallo (collane, bracciali e orecchini), giocattoli apparecchi elettrici non conformi al Codice del consumo e alle specifiche normative di settore. Si tratta di prodotti messi in vendita sprovvisti di adeguati contenuti informativi obbligatori ai fini della conformità e della sicurezza (la denominazione, i dati del soggetto responsabile dell'immissione in commercio - produttore o importatore -, il Paese d'origine, istruzioni, precauzioni e destinazione d'uso).

Le ricorrenti campagne di informazione sulla sicurezza dei beni commercializzati, svolte sia a livello nazionale che locale, non hanno scoraggiato i responsabili delle attività controllate. I tre titolari sono stati segnalati alla Camera di Commercio di Arezzo-Siena per l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Codice del consumo. Infatti sono previste conseguenze molto pesanti: da 516 a 25.823 euro, da calibrare in relazione al prezzo di listino di ciascun prodotto e al numero delle unità messe in vendita.

Gli interventi effettuati dalle Fiamme Gialle di Sansepolcro si inquadrano nel più vasto ambito delle competenze di polizia economico-finanziaria attribuite al Corpo, a contrasto delle forme di illegalità nel commercio più insidiose e che danneggiano da un lato la salute dei consumatori (e specialmente di quelli più indifesi, come i bambini), dall'altro gli operatori economici corretti, che agiscono nel rispetto delle regole (l'acquisto di beni sicuri comporta costi maggiori).

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