Badia Prataglia, ANPI e CGIL Arezzo contro Azione Studentesca: "Sconcerto e riprovazione"

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La reazione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e della sezione sindacale aretina all'iniziativa organizzata da Azione Studentesca per i giorni 26, 27 e 28 luglio, denominata "Agoghè 2019 - L'uomo che verrà".

"Non c'è alcun dubbio", spiegano per scritto ANPI e CGIL Arezzo: "i temi trattati, i toni utilizzati, la simbologia che viene ostentata nella presentazione del progetto e nella rappresentazione delle loro iniziative sui social network caratterizzino un raduno di militanti di ideologia neofascista. I continui richiami alle falangi, alla vita militare, all'identità culturale italiana, il rifiuto di principi di solidarietà sociale e di accoglienza, il mito della selezione spartana della razza, l'inquadramento militare, il richiamo continuo alla Patria, all'onore, al mito della giovinezza, la negazione dei valori dell'antifascismo e della Resistenza non lasciano spazio a dubbi".

"Ciò che preoccupa è come tali idee abbiano preso campo fra i giovani e come tali organizzazioni si sentano autorizzate a esporsi e a prendere campo nella società civile, trovando appoggio in partiti e organizzazioni che, da una parte, riescono a entrare nelle istituzioni democratiche, dall'altra rifiutano i principi di democrazia e antifascismo sui quali tali istituzioni si basano", argomentano l'associazione e il sindacato. "Ciò che rende sconcertante la situazione è, invece, la scelta del luogo. Badia Prataglia, infatti, è stata sede di campi militari per giovani fascisti nel Ventennio, e quindi può rivestire, per questi movimenti, un qualche valore simbolico. Ma soprattutto si coglie la volontà di violare, quasi profanare il Casentino, uno dei luoghi simbolo della lotta partigiana. Riteniamo di dover ricordare a questi giovani che fra le montagne sulle quali imbastiranno le loro deliranti iniziative si sono svolti alcuni degli episodi più tragici della storia della nostra provincia. Decine e decine di persone hanno imbracciato le armi, hanno combattuto e sono morte per respingere proprio quegli ideali di morte, sopraffazione, intolleranza, razzismo che essi, invece, propugnano".

"Anche i tempi appaiono estremamente inopportuni, perché proprio nel periodo estivo celebriamo in Casentino e in tutta la nostra provincia, decorata con Medaglia d'Oro al Valor Militare, la ricorrenza di alcune delle più orrende stragi di cui si sono macchiati i nazifascisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale", proseguono ANPI e CGIL Arezzo. "Vallucciole, Cetica, Moggiona, Partina e Moscaio, Montemignaio, Talla, Quota, sono nomi che quei giovani dovrebbero imparare a leggere e a onorare nei libri di storia, prima di parlare in modo improprio di patria e onore. Ecco perché deve essere chiaro, come ha già ricordato qualche sindaco della Vallata, che chiunque non si riconosca negli ideali di pace, tolleranza, solidarietà, democrazia, inclusione, antifascismo, nei valori della nostra Carta costituzionale, conquistata con la lotta partigiana, in Casentino e nella Provincia di Arezzo, non è il benvenuto".

"È altresì necessario ricordare come ANPI, a livello nazionale, abbia già da tempo messo in evidenza la necessità che i comuni si dotino di strumenti e regolamenti che impediscano alle organizzazioni che non si riconoscono nei principi democratici sopra citati di sfruttare luoghi pubblici per le loro manifestazioni, come, purtroppo, sempre più spesso avviene. Infine", così si conclude la lettera, "deve essere chiaro che ANPI e CGIL si impegneranno, assieme a tutte le altre organizzazioni e associazioni democratiche del territorio casentinese, a promuovere nella vallata iniziative e progetti di ampio respiro che contrastino in ogni modo la rinascita dei vecchi e dei nuovi fascismi".

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