Petizione contro il centro unico di cottura, raccolte 2400 firme

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Le firme sono state trasmesse al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale. Obiettivo: inserire la questione super mensa tra i punti all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di Arezzo

Il mese di Gennaio, il mese che doveva essere del confronto, sta giungendo al termine e mentre l’incontro tra l’amministrazione e il comitato slitta dal 31 c.m. al 4 di Febbraio, l’Assessore Tanti ha rilasciato dichiarazioni che allarmano i genitori.

“Le attuali cucine, per raggiungere il minimo sindacale di efficienza e qualità, deono essere almeno raddoppiate – se non triplicate – negli spazi” si legge in un’intervista, e ancora “dopo il 24 Gennaio vi darò il dettaglio per tutte le 12 cucine e trasecolerete”.

"Con queste parole - si legge in una nota del Comitato Giù le mani dalle mense - si vuol forse far intendere che i pasti fino ad oggi somministrati sono stati preparati in locali non idonei e che i nostri figli corrono quotidianamente seri e gravi pericoli? Noi ci siamo attivati per avere risposte da parte degli enti preposti al controllo dell’igiene e della sicurezza alimentare; ma il Sindaco Alessandro Ghinelli, in qualità di garante della salute pubblica, deve rassicurarci.

Per questo, venerdì 25 abbiamo consegnato all’ufficio del protocollo le prime 2401 firme a sostegno della nostra petizione perché venissero trasmesse al Sindaco e al Presidente del consiglio comunale Alessio Mattesini affinché, in occasione della prossima seduta consiliare, si discuta nuovamente delle nostre istanze.

Oltre alla gravità del dubbio che è stato insinuato, sono i numeri che abbiamo raggiunto - e che crescono di giorno in giorno - a farci confidare in un nuovo approfondimento sul tema. Se pensiamo che la concessione attualmente in corso prevede un’utenza giornaliera di quasi 3000 unità, è legittimo dedurre che almeno un genitore per ognuno dei bambini che usufruiscono del servizio di refezione abbia firmato e sottoscritto il nostro documento che chiede di mantenere l’attuale distribuzione delle 12 cucine sul territorio comunale e la riapertura di quelle recentemente chiuse.
Questi genitori meritano di essere presi in considerazione e di ricevere tutte le garanzie da parte di chi detiene la responsabilità di tutelare gli interessi dei bambini aretini.

Quello che siamo indotti a ritenere è che si voglia far passare per soluzione obbligata una scelta che è esclusivamente politica e della quale la nostra Amministrazione deve assumersi la piena e totale responsabilità di fronte alla cittadinanza.
Quando l’Assessore gioca con i numeri e afferma che le 12 cucine attualmente in funzione non potrebbero sostenere un aumento dell’utenza prevedibile a causa delle crescenti richieste di tempo lungo e dopo scuola, si dimentica di aggiungere che fino allo scorso anno i punti cottura erano 14 e che fino ad una decina di anni fa erano 18. E, più grave, si dimentica di spiegarci perché la nuova scuola in zona Tortaia che dovrà essere costruita da zero prevede un locale sporzionamento ed un locale mensa, ma non un punto cottura. Se è vero che il problema sono le cucine attuali, vecchie e piccole, come mai in una struttura di futura e nuova generazione la cucina non è neanche prevista?

Insomma, con grande rammarico, tutti i dati in nostro possesso suggeriscono che lo scopo dell’azione politica della giunta nel campo della pianificazione dei servizi scolastici sia mirata a tagliare l’impegno dell’Amministrazione e la spesa più che a fornire un’offerta ottimale e di qualità. In quest’ottica come si giustifica l’investimento di 1.200.000,00 euro per una nuova scuola che riguarda solo un quartiere della città a fronte di una dichiarata carenza di risorse per il mantenimento e la ristrutturazione dei numerosi punti cottura presenti capillarmente su tutto il territorio comunale?

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