Milite Ignoto simbolo di condivisione anche per Arezzo

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Pampaloni: la sua celebrazione rappresenta  uno straordinario momento di unificazione nazionale.

Il viaggio del Milite Ignoto “fu uno straordinario momento di unificazione di popolo e a cento anni di distanza quei valori e quel messaggio sono ancora attuali. Lo testimoniano i valori alla base, i sentimenti di solidarietà, la volontà di contribuire alla causa del proprio Paese e poi c’è un messaggio di unità che è ancora attuale oggi in un contesto diverso e in una realtà storica cambiata”.

Partito da questa riflessione, e con una commossa, sentita e applauditissima relazione, il gen. Maurizio Pampaloni ha portato una testimonianza davvero accurata e puntuale alla serata conviviale di martedì 2 novembre,  che il Rotary Club Arezzo  ha voluto dedicare appunto alla celebrazione del centenario del Milite Ignoto, celebrazione avvenuta il giorno successivo alla presenza del treno celebrativo nella nostra città e del conferimento della Cittadinanza Onoraria di Arezzo al Milite.

Alla serata, guidata dal presidente di Rotary Club Arezzo Oreste Tavanti, oltre alle numerose autorità rotariane, è stata presente il vicesindaco Lucia Tanti, in rappresentanza del Comune, affiancata dal Consigliere comunale Simon Pietro Palazzo. Presente anche in divisa d'epoca, Giovanni Banelli, rappresentante dell’associazione “Save the memory”, che si occupa appunto di fare memoria storica su queste tematiche.

“Sono ancora attuali oggi, quei sentimenti di unità e solidarietà con i quali abbiamo vissuto i drammatici momenti che ci siamo lasciati alle spalle e con i quali guardiamo al futuro post-pandemia. La celebrazione del Milite Ignoto fu uno straordinario momento di unificazione del nostro Paese e un simbolo racconta una realtà e al contempo la trascende, ha spiegato tra le altre mille cose raccontate il gen. Pampaloni.  “Quel viaggio unì l’Italia nel tragitto -   ha concluso -  nelle famiglie che si raccolsero lungo i binari delle ferrovie. Quella straordinaria manifestazione di affetto, vicinanza e solidarietà fu un momento unificante per il Paese e ne abbiamo avuto la testimonianza anche qui ad Arezzo dove il treno del Milite si e fermato, proprio come successe cento anni fa, prima di giungere a Roma”.

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