Usciamo a "riveder le stelle" con Carla Babudri: "Sorprendente quello che ci aspetta"

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Uno sguardo al cielo del 2021 con Carla Babudri: "Vivere è ciò che accade tra i momenti in cui si pensa di essere e si crede di aspettare. Vivere significa anche accettare l’incompletezza che ci caratterizza, sono le cose in cui si crede che ci rendono completi e unici"

Per definizione, nell’enciclopedia, “le origini dell’astrologia si perdono nei tempi e si confondono con quelle dell’astronomia. Già presso le antiche civiltà cinese, indiana, mesopotamica, egizia, mediterranea, precolombiana, l’astronomia provvide a suddividere il tempo in ore, giorni, mesi, anni, secondo i moti celesti e a fissare il calendario”. Treccani definisce l’astrologia nel vocabolario come “arte divinatoria, un tempo ritenuta una scienza, che presume di determinare i vari influssi degli astri sul mondo terreno e in base ad essi prevedere avvenimenti futuri o dare spiegazione di fatti passati rimasti sconosciuti”.

L’umanità ha manifestato fin dai tempi più remoti curiosità ed interesse per la volta celeste. Le conoscenze astronomiche ed astrologiche di alcune popolazioni della Mesopotamia, secondo le fonti storiche a noi pervenute, risalivano ad oltre 470 000 anni prima della nostra era. I Sumeri furono probabilmente i primi a dare un nome alle costellazioni ed agli astri, conoscere i movimenti del Sole, della Luna, a dividere il tempo in anni solari e in mesi.

I simboli dell’astronomia tradizionale sono gli astri, le costellazioni zodiacali, i pianeti. Tutto ciò che si muove e produce altri moti ed influisce su uno schema precedente, in un ciclo di grandi energie che si manifestano nello spazio circostante. Se l’astronomia tradizionale è lo studio di queste energie cosmiche, nel mondo e nell’uomo, in astrologia i fenomeni terreni sono interpretati come riflessi dei loro archetipi celesti rappresentati nei dodici segni zodiacali, e dalle possibilità determinate dai pianeti, di cui ciascuno esprime un aspetto.

Carla Babudri, scrittrice e ricercatrice, counselor astrologico, ci ha rilasciato un'intervista esclusiva sull’interpretazione dei moti celesti nel 2021.

Francesca De Simone: Carla, che anno è stato quello appena trascorso?

Carla Babudri: Il 2020 è stato una grande incognita, forse potremmo definirlo come un anno di rivoluzione interiore che ha rotolato su sé stesso. Ha portato la gente a bloccarsi, a sentirsi incompleta trascinandosi in avanti e indietro nella vita aspettando in quel ritorno dei “vecchi tempi”. Saturno, Plutone, Giove in Capricorno hanno saputo bene delineare nuovi confini: non possiamo più fingere di girare l’orologio in avanti, di correre e di inseguire il tempo. E allora: quanto siamo aggrappati a questo tempo che si pensa tornerà? Ci troviamo in una pausa nella vita, in una sorta di rallentamento.

Francesca De Simone: Guardiamo il 2021, che cosa possiamo aspettarci?

Carla Babudri: Il cielo del 2021 punta ad essere un anno centrato sull’umanità, gli aspetti umani che caratterizzano la nostra natura ci travolgeranno per ricordarci che possediamo infinite risorse interiori, la parte migliore di noi aspetta solo di manifestarsi. Dopo un profondo cambio radicale e la distruzione quasi assoluta di molte convinzioni inerenti a come vivere il proprio tempo, le stelle ci accompagnano in questi passi tra pause e ricostruzione ad un nuovo modo di porsi e pensare verso sé stessi.

Francesca De Simone: Possiamo essere ottimisti o pessimisti?

Carla Babudri: Alcuni credono che nulla possa più cambiare e che le cose andranno peggiorando, a livello globale non sorprende che l’umanità sia delusa e stufa di tutto, ma in realtà, astrologicamente parlando, siamo alle porte di un tempo strabiliante. I primi passi per attraversare questa fase, per quanto speranzosi, richiedono sacrifici e fortunatamente i pianeti ci portano anche ispirazione in modo che il cambiamento non sia così drammatico. Per quest’anno avremo eventi planetari che parlano di anima e di una ricerca che nasce dalle ombre e portata verso la superficie.

Francesca De Simone: Quali saranno i segni protagonisti e i momenti più importanti, di svolta per così dire?

Carla Babudri: Avremo un meraviglioso allineamento cosmico l’11 febbraio con un incontro tra Venere, Giove, Mercurio e Luna, tutto in Acquario. Analizzando questi aspetti da un punto di vista antico attraverso il Thema Mundi - metodo usato dall’astrologia ellenistica che colloca l’Acquario nell’ottava casa astrologica della morte e rinascita -, vediamo come una profonda ricerca scenderà nel cuore del problema per affrontarlo. Ma è anche vero che l’Acquario è un segno incarnato e umano, uno spazio poetico tra deserti e valli adornate di fiori con gole profonde e oscure che inabissa un potente contrasto che caratterizza il segno. Questo aspetto ci induce ad osare, a chiedere, per trovare il coraggio di provare. Osare è anche rischiare tutto, arrendersi, lasciare andare ed essere consapevoli che un atto eroico è conquistare le paure, mettendo un piede davanti all’altro mentre si sta attraversando l’ultimo stadio energetico del labirinto del 2020.

Bellissimo è anche un aspetto che si verificherà il 23 aprile, con una congiunzione in Toro tra Mercurio, Venere e Urano, che si opporranno a Saturno in Capricorno. L’accumulo di conoscenza acquisita in modo violento offerta dai mass media, in questo periodo pone delle domande e finalmente si incomincia a vedere sul fronte, lo spazzare dei comportamenti di mandria. Un nuovo “Io” intellettuale emerge, un tempio dalle rovine si erge. Si fa il resoconto della perdita, si raccolgono i cocci, si fa uno sforzo per onorare il dolore, visitando e scendendo in profondità in quei siti interiori per sforzarsi di raccogliere i vasi ricolmi di sogni. Il relitto dell’anima abbandonata viene scoperto per sfoggiare una nuova creazione di pienezza, imparando a stare nel centro del caos, come un uccello che scopre i suoi poteri quando lascia scorrere il vento sotto le sue ali.

E poi arriva un nuovo soffio di speranza, con il primo passo di Giove nei Pesci il 13 maggio, un prezioso respiro, in cui l’aria è così chiara che gli occhi possono adattarsi ai veri colori della bellezza e potremo ricordare perché si è qui. Si sta nuotando nell’oceano, dalla solitudine, ci dirigiamo verso l’appartenenza. Ma è solo un accenno, un assaggio, perché il moto retrogrado riporterà il pianeta in Acquario il 28 luglio. Sarà un periodo di ricordo, di desiderio di rientrare in quello stato di beatitudine. Finalmente ci riconosceremo definitivamente cambiati e il 29 dicembre 2021, quando Giove entrerà definitivamente in Pesci, sentiremo una nuova ventata di primavera interiore ergersi nel gelido inverno.

Ed è così, che il 26 maggio una eclissi di Luna piena in Sagittario si farà spazio tra le fessure dell’anima, la chiamata alla notte oscura, la valorosa parte animica ci chiede di scegliere il percorso non promesso, di imparare il linguaggio dell’invisibile, fatto di segni, di simboli e sussurri da oltre il velo. Le strade alla trama setosa dell’Universo hanno linguaggi che scivolano dall’anima alla mente, siamo tutti immigrati, è importante assimilare la lingua universale. Il cuore si sta impegnando in un atto di radicale crescita.

In questo 2021 non avremo nessuna Luna piena in Cancro e si presenterà due volte nel segno dell’Acquario, il 24 luglio e il 22 agosto, questo perché la Grande Madre sta agendo dall’interno e desidera restare celata in questo processo di guarigione. La parte più difficile è resistere alla tentazione di cancellare il dolore passato, abbellendolo con la promessa del sollievo dell’atemporalità, ma ormai non è più tempo di adottare questi vecchi sistemi, adesso bisogna evocare il nuovo “Io” dimenticato rammentando l’essenza che ci plasma, per dare origine a ricordi spontanei di chi siamo davvero.

Francesca De Simone: Quale atteggiamento dobbiamo tenere?

Carla Babudri: A volte bisogna solo sedersi ed essere presenti, anche quando l’ansia, la paura e il terrore si annunciano tra l’attesa e l’incompletezza. Non si tratta di trovare una lezione o uno scopo, ma di trovare il punto: non il significato, ma la scintilla. Vivere è ciò che accade tra i momenti in cui si pensa di essere e si crede di aspettare. Vivere significa anche accettare l’incompletezza che ci caratterizza, sono le cose in cui si crede che ci rendono completi e unici. Sulla dimensione astrale, il susseguirsi dei transiti di quest’anno chiedono: possiedi la scintilla? Sei dentro la tua storia? Allora sei pronto per il passaggio verso l’umanità…

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Francesca De Simone

Francesca De Simone

Francesca De Simone: Laurea in Letteratura, appassionata di francofonia e comparatistica. Inclinazione al racconto della realtà e di punti di vista altri