Il lavoro della maestra Federica: video in asincrono e tanti giochi Ar24Tv

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Federica Domini: “Stiamo vivendo una fase della nostra vita densa di criticità. Dobbiamo dare voce ai bambini che per primi hanno tanto da insegnarci: essi evolvono, crescono nei momenti difficili, maturano risorse interne accompagnati dalle figure accudenti o caregivers”.

Federica è una maestra della scuola primaria, precisamente un’insegnante di inglese. Dalle sue parole, dai gesti e dai sorrisi, si capisce quanto grande sia la dedizione verso il suo lavoro. La giovane insegnante aretina ha voluto condividere con Arezzo24 alcune sue riflessioni sul ruolo che la scuola sta giocando e sui cambiamenti che sta vivendo, raccontandoci il suo stesso nuovo approccio alle lezioni. Ha anche indicato alcuni giochi da fare in famiglia insieme ai più piccoli. “La famiglia può interagire nel gioco. Il gioco è un’attività seria intimamente legata all’apprendimento. È una situazione in cui vivere il tempo familiare e ritrovare un equilibrio”.

Federica Domini: “Posso dire che la scuola si sta aggiornando e organizzando per garantire il diritto all’istruzione degli studenti e la continuità didattica. Grazie anche ai genitori che sono insieme ai loro figli e condividono il tempo famiglia si può garantire l'efficacia dell'insegnamento e di tutto quello che noi insegnanti stiamo cercando di trasmettere ai nostri alunni, anche a distanza. Il percorso di apprendimento di un insegnante non finisce con un corso di studi ma dura per tutta la vita. Continua attraverso i corsi di aggiornamento ma anche con l'esperienza sul campo e con i doni che ci fanno i bambini e tutte le persone che fanno parte della comunità educante scuola”.

Giulia: Come ti sei organizzata per queste lezioni “differenti”?

“Mi sono organizzata registrando video in asincrono per ogni classe. Devo dire che c'è un enorme lavoro di pianificazione dietro. Insegnando lingua inglese vorrei provvedere a dare stimoli linguistici, quindi a far sentire ai bambini la pronuncia della lingua inglese, a trasmettere le strutture, le funzionalità comunicative della lingua inglese. Ogni insegnante poi cerca di fornire ai suoi studenti stimoli che coinvolgono la globalità del bambino, tutta la sensorialità del bambino, quindi l'immagine della sua maestra, la sua voce ma anche proporre dei giochi, delle attività interattive divertenti che possano stimolare i bambini anche a distanza. Spero che i bambini, in questo caso grazie ai video, possano assimilare sia la pronuncia che il contenuto di apprendimento che sto cercando di insegnare loro”.

Federica ci ha poi lasciato le istruzioni per realizzare due giochi proposti anche alle sue classi.

 “Floor Game”

Occorrente:

  • Nastro adesivo
  • Carte-immagine preparate (disegni su fogli di carta bianca accompagnati dal nome dell’oggetto disegnato)
  • Due dadi realizzati con cartoncino o carta (si possono utilizzare anche confezioni di cartone per alimenti)

Fascia di età: a partire da 5 anni

N° di partecipanti: da un min. di 2 giocatori

Modalità di gioco: Il bambino può prima creare un piano sul foglio di come vuole realizzare il suo gioco da tavolo considerando lo spazio che ha a disposizione. A seguito può usare le piastrelle quadrate o il pavimento che ha a casa. Sistema il nastro adesivo per piastrelle, quindi fa tutto il suo percorso dalla linea d'inizio alla linea finale. Lanciando il primo dado si sposta in avanti per ogni casella. Successivamente lancerà il secondo dado, il dado-azione, che invita il partecipante ad esprimere le proprie abilità comunicative circa l’argomento presente sulla casella in cui cade. Ad es. indicherà di fare lo spelling dell’attività che viene mostrata all'interno della casella, di mimare l'azione rappresentata oppure semplicemente di comunicare il gradimento o meno di un’attività. Il gioco può essere reso più dinamico, con più variabili e casualità, prevedendo, ad esempio, caselle “punto interrogativo” (si formula una domanda ad uno dei partecipanti), caselle “Ritorna indietro”, “Aspetta un turno” e penalità.

 “Il teatrino magnetico”

Occorrente:

  • Una o due scatole di cereali ricoperte e decorate come piattaforme (sul lato lungo praticare dei tagli di forma rettangolare per far passare e manovrare le stecche)
  • Bacchette di legno come palette
  • Calamite (una da incollare ad un’estremità di ciascuna bacchetta e l’altra da porre al di sotto del tappo perché il personaggio si sposti secondo i nostri movimenti sul palcoscenico sfruttando l’attrazione magnetica)
  • Disegni dei personaggi realizzati su cartoncino
  • Tappi di bottiglia come piedistalli su cui incollare i personaggi in cartoncino (deve essere realizzata una linguetta sul medesimo cartoncino dove è stato disegnato il personaggio, successivamente piegata e incollata sul tappo)
  • Pezzi di cartone, dipinti con tempere, per realizzare la scenografia (per tenerli dritti e ben saldi sono stati utilizzati un bastoncino da gelato e due tappi di bottiglia incollati con la colla a caldo).

Fascia di età: a partire dai 4 anni

Ν° di partecipanti: più efficace e coinvolgente da almeno 2 teatranti ad un massimo di 3, recitanti contemporaneamente. Si possono coinvolgere più teatranti rispettando i turni.

Modalità di gioco: Non ci sono delle vere e proprie regole, essendo lo stesso un gioco simbolico e di ruolo. Vanno certamente rispettati i turni di recitazione. Un supporto semplice per interminabili voli di fantasia. Si costituisce come uno strumento per esercitare la coordinazione oculo motoria e la motricità fine. Promuove le dimensioni linguistico-comunicativa, logico-deduttiva (successione temporale e causa-effetto) sociale ed emotiva. Altresì stimola il pensiero divergente. Il bambino va esposto alla lettura ad alta voce la quale è fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza verbale, il miglioramento della comprensione del testo e delle abilità cognitive necessarie per la gestione delle attività quotidiane.

Tags: Scuola EF-B Federica Domini

Giulia Senesi

Giulia Senesi

Laureata in Filologia, Letteratura e Storia dell’antichità. Sono una grande amante di viaggi e cinema; parlo inglese, spagnolo e un po’ di tedesco. Credo che la scrittura abbia un effetto catartico.